lunedì 22 luglio 2013

45 anni di "Una vita da vivere": parlano Erika Slezak e Kassie DePaiva, più le confidenze di Jerry verDorn; chi si vede a "Beautiful"; Richard Simmons torna a "General Hospital"

Parlano Erika Slezak e Kassie DePaiva
Con le interpreti di Viki e Blair parliamo dello stato di “Una vita da vivere”, che lo scorso 15 luglio ha compiuto 45 anni di programmazione (anche se per la verità dovrebbero essere 44 visto che per un anno non è stata trasmessa).
A proposito del primo giorno di riprese della nuova edizione:
Slezak: “E’ stato pazzesco. Dovevo scoprire come raggiungere lo studio e la sala trucco e ancora adesso mi sbaglio. Tre o quattro settimane prima dell’inizio, abbiamo avuto l’opportunità di rincontrarci per la realizzazione del servizio fotografico ed è stato bello. Mi piace recitare, non immaginate la gioia di tornare a farlo pur non sapendo dove si trovi il bagno”.
DePaiva: “La cosa interessante è che ho ritrovato gran parte della squadra con cui ho lavorato 25 anni fa a ‘Sentieri’. E’ stato straniante. Io amo questo programma e sono una sua fan. E’ una parte importantissima della mia vita, anche se tutti i giorni non mi comporto certamente come Blair. Ero molto triste quando ci hanno chiusi mentre adesso sono felice di essere qui e di stare ancora insieme al nostro pubblico. E poi aver ritrovato Erika non ha prezzo”.
Slezak: “E’ molto importante aver ritrovato così tanti volti familiari. Ci è stato di grande aiuto per sentirci più a nostro agio. Eravamo tutti depressi quando l’ABC ci comunicò che non saremmo più andati in onda, soprattutto perché le storie erano di alto livello e ci sembrava inutile cancellarlo soltanto perché non guadagnava più gli stessi soldi come 40 anni fa. Nessuno, oggi, raggiunge più quelle cifre”.
Quali personaggi vorrebbero che tornassero:
Slezak: “I miei due figli, Kevin e Joey”
DePaiva: “Sicuramente Max (interpretato da James DePaiva, nella vita reale marito di Kassie), non solo perché ci sarebbero ancora molti suoi aspetti da esplorare, ma soprattutto perché potrebbe causare un po’ di problemi tra Blair e Todd”.
La vicenda preferita:
Slezak: “Certamente la storia ambientata in Texas, ma anche quella di quando andai in paradiso. Fu molto bella perché riportò in scena personaggi e attori che non c’erano più da tempo”.
DePaiva: “La mia è stata quella di Max e la sua dipendenza dal gioco d’azzardo. Coinvolgeva tutti, anche Luna (Susan Batten), Chord (John Loprieno) e Blair. Ognuno era dipendente da qualcosa. C’erano molti lati oscuri, ma ci ha dato la possibilità di raccontare una storia sincera, ben scritta. Sono felice di averne fatto parte”.
Il momento della storia di cui sono più orgogliosi:
DePaiva: “La settimana in cui andammo in onda in diretta, durante la quale ci fu il duro confronto fra Blair e Todd a proposito della verità sulla nascita di Jack. E’ stato per me uno dei momenti più emozionanti”.
Slezak: “Ce ne sarebbero tanti, ma in particolare sono orgogliosa della longevità che il programma ha avuto. Essere stati in televisione per più di 40 anni, poi su internet e adesso di nuovo sul piccolo schermo”.
DePaiva: “Aggiungo inoltre per tutti i favolosi attori che abbiamo avuto: Bob Woods, Erika Slezak, Robin Strasser, Clint Ritchie e Phil Carey. Sono onorata di aver calcato il set insieme a questi interpreti di grande talento e credo che sia grazie a loro che i nostri fan vogliono ancora sapere cosa accade a Llanview”.
Cosa ricordano del loro primissimo giorno di lavoro:
Slezak: “Non ricordo molto di quella giornata perché ero intontita dalla stanchezza. Prima di allora, nei quattro/cinque anni precedenti avevo recitato tutti i classici immaginabili e possibili in teatro e di soap opera non ne sapevo assolutamente nulla visto che durante il pomeriggio ero sempre a provare. Per l’audizione mi diedero un copione il giorno prima, che imparai a memoria durante la notte, e al mattino presto mi presentai. Ricordo che c’erano Sidney Andrews, il direttore di scena, Lynn Benesch ed Ernie Graves, rispettivamente mia sorella Meredith e mio padre Victor Lord. Ero un fascio di nervi, ma mi dissero che andai bene e il giorno dopo mi assunsero”.
DePaiva: “Anche nel mio caso si trattava di un recast, quindi cercavo di tenere nascosto il più possibile il mio accento del sud. Dovevo indossare soltanto un costume da bagno e non so se era più snervante recitare vestita così o di fronte a due mostri sacri come Erika e Roy Thinnes (Alex Crown). Ciò che mi rendeva nervosa, inoltre, era che eravamo sotto la festa del Ringraziamento e quindi la produzione doveva fare in fretta per trovare una nuova Blair, visto che avevano in piano di registrare tre episodi in uno stesso giorno. Una cosa assolutamente inedita vent’anni fa, dato che solitamente si registrava una puntata al giorno”.
Slezak: “Lo ricordo anch’io quel momento, soprattutto lo stupore di tutti di vederti così bella nel tuo costume da bagno”.
Sui cambiamenti dei ritmi di produzione:
Slezak: “Quando iniziai era tutto più facile dato che il programma durava soltanto mezz’ora. Facevamo le prove alle 8,15 del mattino e finivamo di girare ogni giorno alle 17 in punto”.
DePaiva: “Io ho sempre lavorato in soap con durata di un’ora, che implicavano lo studio di 13 pagine al giorno e il termine delle registrazioni fra le 19,30 e le 21. Comunque non ho mai avuto grosse difficoltà perché alla fine registravamo soltanto un’intera puntata al giorno. Oggi, invece, lo è perché giriamo tante sequenze scollegate fra loro per il fatto di dover risparmiare tempo se ambientate nello stesso ambiente. Oggi il nostro tipo di narrazione è incentrata più sull’azione che sul racconto. Non so se sia una cosa negativa o positiva, ma sicuramente è meno intima”.
Slezak: “Nel mondo moderno è tutto così veloce. Le nuove tecnologie hanno fatto sì che il pubblico non si accontenti più di sedersi ed aspettare che succeda qualcosa. Gli avvenimenti devono accadere e celermente. Credo che ‘Una Vita da Vivere’ sia sempre stata al passo con i tempi. Anche se lenti, le nostre storie passate sono sempre state di stretta attualità e questo è merito di Agnes Nixon, che per i primi cinque anni è stata la nostra capo sceneggiatrice. Anche dopo che ha ceduto il posto ad altri, è sempre stata consapevole di ciò che doveva andare in onda. La soap era molto bella ieri, come lo è oggi”.
Il tipo di approccio seguito per lavorare:
DePaiva: “Io non mi sento a mio agio se non sono preparata quando varco la porta che conduce al set. Ognuno lavora duramente affinché tutti funzioni per il meglio e per questo non voglio essere l’anello più debole. Se devo recitare con grandi attori come Erika, non posso che avere una etica del lavoro molto forte, ed è questo che cerco di emulare da loro”.
Slezak: “Un aspetto fondamentale del nostro lavoro è l’ascolto. Se non ci si prepara bene non si può rispondere al dialogo in scena. E’ frustrante per tutti”.
Cosa pensano di Melissa Archer (Natalie Buchanan):
Slezak: “Io adoro quella ragazza. Non solo è una finissima attrice, è una persona deliziosa. E’ in grado di creare un mondo attorno al suo personaggio che pochi attori hanno. La sua recitazione non si vede, è del tutto veritiera. Anche se dico che vive su di un altro pianeta, ringrazio Dio per averla fatta venire sul nostro. Ha una dolcezza naturale che è perfetta per Natalie, anche se in principio era negativa. All’inizio non comprendevo da dove emanasse tutta quella energia. Sono molto orgogliosa di lei e di tutto quello che fa”.
DePaiva: “Sì è unita al nostro cast quando era una ragazza, mentre adesso è una donna. E’ cresciuta così tanto, anche professionalmente”.
Cosa pensano di Roger Howarth (Todd):
Slezak: “Sono sempre stata una sua ammiratrice. Penso che sia un attore affascinante, un uomo molto buono ed interessante. Dopo il processo per stupro in cui fu coinvolto Todd, è venuta fuori la sua vena comica e tutto è stato più divertente, e poi lui sa improvvisare molto bene”.
DePaiva: “Come pulirsi le unghie dei piedi con un coltello”
Slezak: “Quando recito con lui sono sempre contenta, mi diverto, ma quando ci ha lasciato è stata dura vederlo andare via”.
DePaiva: “L’ho detto mille volte, sono una fan di Todd e Blair e naturalmente di Roger. E’ un attore brillante e delizioso. Credo che il pubblico li ami perché sono così complicati e ben scritti. Spesso, mi fermo a rivedere vecchi filmati su Youtube e mi dico da sola ‘Wow’. Ritengo che se anche si mettessero da soli in una stanza senza parlare, riuscirebbero ad emozionare ugualmente. E mi rende molto triste sapere che forse, per lungo tempo, non si rivedranno più insieme. Ho rivisto solo di sfuggita Roger in ‘General Hospital’: so che è diventato biondo scuro”.
Slezak: “Davvero è ancora più biondo? Anch’io non seguo più ‘General Hospital’ da anni. Ero una sua fan devota quando ne avevo il tempo, mentre ora non mi sembra più di averne”.
Il motivo per cui Todd e Blair sono così tanto amati dal pubblico:
DePaiva: “Perché tutti, in parte, si possono riconoscere in loro. Entrambi provengono da situazioni tristi e sono alla ricerca di un po’ di felicità, e la riescono a trovare l’uno nell’altra. E poi sono costantemente schiaffeggiati dalle scelte di vita fatte e il pubblico spera con loro che il domani sia più clemente, ma naturalmente non avviene mai. Il fatto che non si arrendono e che ci sia sempre un filo di speranza è ciò che li rende così eccitanti e anche divertenti. Si può ridere anche delle loro disgrazie”.
Cosa pensano dei rispettivi personaggi:
DePaiva: “Penso che Viki e Blair siano delle donne caratterialmente forti, ma in modo differente. Blair è più disfunzionale, mentre Viki, a volte, esagera quando si arrabbia, ma entrambe hanno un grande cuore e riescono dare voce a tutte quelle donne che non hanno la forza per esprimersi. Inoltre, entrambe amano i loro figli, credono in ciò che rappresentano e agiscono con determinazione, passione ed intelligenza. Per questo sono interessanti da seguire”.
Slezak: “Aggiungo che piacciono perché esprimono una grande umanità. Sanno donarsi agli altri e dar loro ciò di cui necessitano”.
Chi è stato il proprio sceneggiatore preferito:
Slezak: “Penso che abbiamo avuto la fortuna di avere dei capi sceneggiatori favolosi. Ovviamente in primis Agnes Nixon, non c’è nessuno migliore di lei. E poi Gordon Russell, che ha scritto per noi per molti anni. Purtroppo ci ha lasciato troppo presto, a causa di un cancro ai polmoni. Creò alcune delle nostre storie migliori, come quella del processo per prostituzione che coinvolse Karen Wolek interpretata da Judith Light. Ci sono poi anche Peggy O’SheaRon Carlivati. Adesso ne abbiamo di nuovi che ci stanno proponendo script favolosi. E’ difficile sceglierne uno perché tutti sono diversi e ognuno ha il suo punto di forza”.
DePaiva: “Io non riuscirei mai a fare il loro lavoro, è la parte più difficile di tutto il nostro mondo. Scrivere per 25 personaggi, ognuno dei quali con una propria linea narrativa che si deve fondersi con un arco di storie. Non so come facciano”.
Le storie più difficili da interpretare:
Slezak: “Credo che siano le malattie, perché devi tenere in debita considerazione i sentimenti di chi ne è realmente colpito e rispettarli. Anni fa il personaggio di Joe Riley (Lee Patterson) fu colpito da un aneurisma celebrale e guarì in quattro mesi. Una volta incontrai un nostro fan che ebbe lo stesso problema e mi confidò che a lui ci vollero dieci anni prima di riuscire a mettersi su di una sedia a rotelle. Certamente, non si poteva far durare così a lungo quella vicenda, ma dobbiamo sforzarci di essere il più realistici possibile”.
DePaiva: “Per me sono le gravidanze. E poi trovo incredibile che non durino mai nove mesi. Ci si scopre incinta a marzo e si partorisce in agosto. E’ pazzesco!”
Quali sono i punti di forza di “Una vita da vivere” che attraggono così tanto il pubblico:
Slezak: “La sua onestà e divertimento. Queste sono l’eredità che ha lasciato, ma fortunatamente è durata poco perché siamo di nuovo in onda. Ciò è merito degli sceneggiatori, che sono stati molto attenti a presentare persone reali in situazioni vere. Non ci siamo mai trasformati in una macchietta. Certamente ci sono stati anche momenti fantastici, ma si sa che nella vita possono capitare dei momenti folli. Penso che sia per questi motivi che la gente ci apprezza”.
DePaiva: “La bravura degli attori a rendere ogni situazione così veritiera. Forse non saremo il gruppo con gli interpreti più belli del mondo come in altre serie, ma siamo molto affiatati e i nostri personaggi fanno ben trasparire il senso di comunità e messi tutti insieme danno un vero spaccato della società. Ci sono i Dorian con la loro ricchezza, i Buchanan con il loro senso di responsabilità, i ‘Todd’ con la loro malvagità”.
Sulla loro lunga carriera in “Una vita da vivere”:
Slezak: “Quando mi hanno assunta non ho mai pensato che avessi trovato un lavoro che avrei mantenuto per ben 41 anni. Ogni volta che ci sono le trattative per il rinnovo del contratto penso sempre che potrebbe finire tutto da un momento all’altro”.
DePaiva: “Io, al termine di ogni giornata, ringrazio Dio per non essere stata licenziata e per essere ancora qui. Ciò che mi mantiene attiva è che ogni giorno è diverso e vivo esperienze differenti negli studi. Adesso, a 52 anni guardando indietro posso dire di avere avuto una bella carriera, ma non ho mai creduto che potesse durare così a lungo”.
In occasione di questo importante anniversario, la creatrice Agnes Nixon ha voluto scrivere una lettera di ringraziamento a tutti i fan e che Erika Slezak legge nel video che segue:

Le confidenze di Jerry verDorn
In un’intervista l’interprete di Clint Buchanan in “Una Vita da Vivere” ha parlato di cosa rappresenta per lui partecipare al reboot del teleromanzo: “Sono abbastanza vecchio per ricordarmi la transizione delle soap opera dalla radio alla televisione. Si è trattato di un evento epocale, esattamente come quello che è successo adesso verso internet. Lavorare in questa nuova realtà non ha cambiato la mia vita. Mi reco sempre negli studi, continuiamo a girare un sacco di scene in pochissimo tempo. L’unica, vera differenza consiste nel fatto che registriamo per cinque settimane e poi ci fermiamo per lasciare gli studi a disposizione a ‘La Valle dei Pini’. Mia moglie dice che si tratta del più bello lavoro part-time del mondo”.
Il rapporto con il pubblico: “Credo che adesso ci segua con maggiore passione perché ci sceglie effettivamente e lo fa ogni volta che ha voglia. Non è più costretto ad aspettarci ad una determinata ora e possono rivedere l’episodio tutte le volte che lo desiderano. Quando ho detto ai miei figli ventenni che stavo per partecipare ad un’operazione simile, si sono rallegrati dicendomi che era finalmente giunto il momento. Loro in televisione seguono solo lo sport, poi tutto il resto lo vedono tramite l’iPad. La gente quando mi incontra non è affatto timida. Era sicuramente più emotiva quando iniziai in ‘Sentieri’, visto che agli inizi Ross Marler era un personaggio negativo. Oggi, dato che Clint oscilla tra il burbero e il tenero, mi danno molti consigli”.
Sul perché ha recitato per così tanti anni nel mondo del daytime: “Dopo 12 anni in cui recitavo in ‘Sentieri’ mi fu diagnosticato un cancro alla prostata. Al momento i miei due figli avevano 6 e 4 anni e temevo che, rimanendo senza lavoro, potessi perdere anche l’assicurazione sanitaria. Per fortuna mi rinnovarono il contratto e decisi di rimanere solo per poter continuare ad averla. E’ stata quindi la vita personale a decidere le sorti di quella professionale. Se non ci fosse stata quella diagnosi, il mio percorso artistico sarebbe stato differente”.
Torna a Llanview la sexy Jenni ‘Jwoww’ Farley
La protagonista del controverso reality “Jersey Shore” ha rivelato che anche a settembre sarà presente sul set della soap opera: “Ho scritto una lettera alla produttrice esecutiva Jen Pepperman raccontandole quanto mi sia divertita a recitare nello show. L’ho ringraziata, è stata la migliore occasione di lavoro che abbia mai ricevuto. Non posso crederci che un programma con una storia lunga 45 anni abbia accettato di avere nel cast una persona come me. Mi piacerebbe avere una gemella cattiva, uccidere qualcuno, fare una bella scena di sesso. Voglio fare di tutto!”
La Farley ha anche ammesso di essere una fan della nuova “La Valle dei Pini”: “Il primo episodio mi ha completamente rapito, ero impaziente di sapere cosa sarebbe successo dopo. E poi vederla mi è utile per migliorare la mia recitazione”.


Chi si vede a Los Angeles
Lo scorso 21 giugno il pilota d’aereo Jake Pavelka è tornato ad interpretare se stesso nelle vicende di “Beautiful”.
Pavelka, che dal 14 gennaio 2011 è il pilota del charter privato di Bill Spencer (Don Diamont), è conosciuto dal grande pubblico americano per aver partecipato ai reality show dell’ABC “The Bachelorette”, in cui belle fanciulle dovevano scegliere il proprio principe azzurro e portarlo all’altare, e “Dancing with the stars” (l’equivalente del nostro “Ballando con le stelle”).
Un’altra star dei reality show si vedrà in “Beautiful”: è Jeff Schroeder, uno dei concorrenti più famosi in tutta la storia del “Grande Fratello” statunitense. Nel teleromanzo Schroeder, che si vedrà sugli schermi d’oltreoceano il 27 agosto, interpreterà un assistente di produzione di “Room 8”, la web serie con protagonisti Maya (Karla Mosley) e Carter (Lawrence Saint-Victor): “Ho girato una scena con Karla. Lei era così bella, mi guardava dritto negli occhi e mi sono dimenticato le battute, così abbiamo dovuto fare un secondo ciak. Mi sono divertito molto perché ho recitato con in mano una scopa e un secchio per la spazzatura. Mi ha ricordato i tempi del liceo, quando per un piccolo problema ho dovuto fare il bidello della mia scuola per un anno intero”.
Per Schroeder si tratta della seconda apparizione nella soap: “Avevo già girato un’altra scena quattro anni fa, appena uscito dal programma insieme alla vincitrice Jordan Lloyd. Abbiamo registrato un piccolo flashback ambientato negli anni Ottanta: io indossavo una maglietta con i puffi, lei aveva i capelli cotonati”.


Chi torna a Port Charles
E’ Richard Simmons, il simpatico insegnante di aerobica negli anni Ottanta! Per Simmons si tratta del secondo cameo che farà nella soap quest’anno: lo aveva già fatto in aprile, apparendo in concomitanza con il Nurses’ Ball.

Link all'articolo originale:
http://antoniogenna.com/2013/07/22/tv-soap-145-le-soap-opera-e-telenovelas-inedite-e-in-replica-da-lunedi-22-a-domenica-28-luglio-2013-soap-usa-una-vita-da-vivere-parlano-erika-slezak-e-kassie-depaiva-e-le-confi/

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