Lettera pubblicata il 9 gennaio 2001 nel forum del critico televisivo Aldo Grasso
all'interno del sito internet Corriere.it
"OK, il prezzo è
giusto!" va in pensione
Gent. le Dott. Grasso,
sono Alessandro, un
venticinquenne appassionato di “OK, il prezzo è giusto!” sin dalla prima edizione.
Dopo
aver appreso l’amara notizia della sua imminente cancellazione (2/2/2001), ho deciso di
scriverLe per esprimere alcune mie considerazioni sulle ragioni che gli avrebbero cagionato un deficit
d’ascolto (che ritengo alquanto strano dato che lo scorso 13 dicembre ha conquistato la ragguardevole
cifra di 1.395.000 spettatori nonostante si sia scontrato con un “Grande
Fratello” dal 30% di share e una “Vita in diretta” dal 25%.
Se c’è attualmente
un’emittente Mediaset in crisi nella fascia
18-20,30 è Italia 1 e non Retequattro e in ogni caso ad una trasmissione in via di pensionamento non viene
aumentata la programmazione settimanale come invece è accaduto di recente). La
diminuzione d’audience (se c’è stata) non è da imputare alla presenza della
Sig.ra Ruta, che anzi si è
egregiamente preparata alla sua conduzione e gli ha fatto riacquistare
vitalità grazie al suo sincero
entusiasmo, ma:
1) a giochi poco attinenti al suo spirito (es. “Juke Box”, “Gran menù”), brutti (“La
scogliera” e “Mini market”, di quest’ultimo inoltre non ho capito ancor bene le finalità) o identici
(“Bowling” che sembra il clone del più divertente “Superball”);
2) a scenografie scadenti;
3) ad
autori che, roteando ogni anno, hanno stravolto il format originale a loro
piacimento. Da questa lista
sarebbe corretto togliere il Dott. Giuseppe Ioppolo che, nel corso
dell’edizione 1998-99, ha ridato
smalto al programma grazie
- all’introduzione di carrellini a tema;
- maggior interattività della “voce
misteriosa” e “festosità” in studio;
- più brio ad alcuni giochi (es. “Punchingball” e “Super Vincita”
grazie a dei piccoli accorgimenti);
4) la progressiva riduzione del minutaggio a disposizione a
favore di spot e televendite, che a sua volta ha cagionato una regia frettolosa e poco attenta anche a
fondamentali particolari (i prezzi esposti che non vengono sufficientemente ripresi).
Bisogna però ammettere che in quest’ultima serie la regia è decisamente
migliorata, comunque resta
ineguagliabile quella adottata da Silvio Ferri a cavallo fra i decenni
ottanta e novanta e che lo
rendeva un prodotto unico nel panorama televisivo peninsulare.
Mi addolora pensare che presto dovrò
salutare questo caro amico che mi ha tenuto compagnia per gran
parte della mia giovane vita, ma
ciò che mi rattrista maggiormente è il fatto che non si è voluto
investire su esso lasciandolo
invece andare alla deriva. Con l’imminente introduzione della moneta
unica europea “OK, il prezzo è
giusto!” sarebbe il veicolo migliore per far destreggiare gli italiani con
il suo utilizzo o più in generale
con i cambiamenti che essa apporterà nella loro vita quotidiana.
Grazie per la cortese attenzione,
Alessandro
Risposta di Aldo Grasso:
Caro Alessandro, te lo dico con
tutta sincerità: è la prima volta che mi capita di imbattermi in un
appassionato di Ok, il prezzo è
giusto. Ma d'altra parte la tua lettera così precisa e documentata non
lascia dubbi sulla tua
passione.
Link alla copia dell'articolo originale:
http://www.okilprezzoegiusto.tv/corriere.pdf