A proposito delle ultime storie attualmente in onda in America, l’attrice ha dichiarato di essere molto preoccupata per la piega che sta prendendo il suo personaggio in merito alla relazione che sta intrecciando con il marito della sorella Katie, Bill (Don Diamont): “Ha superato ogni limite già troppe volte. Io voglio soltanto proteggerla. Ad un certo punto dovrebbe imparare dagli errori commessi in passato. Ho anche ricevuto delle mail di minacce da parte di alcuni fan”.
Su Bill: “E’ un grande personaggio, scritto molto bene. Mi diverte lavorare con Don. E’ gentile e molto educato”.
Le verità di Michael Easton
In un’intervista a “TV Guide”, l’attore ha spiegato come si sente nei panni del suo nuovo personaggio, il dottor Silas Clay, dopo il repentino abbandono di quello del poliziotto John McBain a causa dello scontro tra l’ABC e Prospect Park (detentrice dei diritti su tutti i personaggi di “Una Vita da Vivere”).
“Sylas non è stata la mia prima scelta, questo sia chiaro. Poliziotti e medici sono i ruoli più ingrati che ci possano essere in una soap operas. E’ accaduto tutto così velocemente, siamo stati tutti colti di sorpresa. Né io, né i miei colleghi Roger Howarth e Kristen Alderson ci siamo sentiti a nostro agio in questa situazione. Siamo stati privati delle nostre certezze, di tutto quello che avevamo costruito negli anni. E’ un fatto senza precedenti ciò che è accaduto, speriamo che il pubblico ne tenga conto e ci sostenga. E’ stato un momento difficile e abbiamo ancora paura. Sul fatto che in questo momento i nostri tre personaggi siano onnipresenti è perché, in poco tempo, dobbiamo dargli identità al fine di svilupparne le storie”.
Sulla disputa tra il network ABC e Prospect Park su chi potesse utilizzare i personaggi di McBain, Todd e Starr: “Durante quel periodo decisi di non esprimere in nessun modo il mio pensiero a causa della confusione che regnava. Nessuno sapeva ciò che sarebbe stato successo, quale sarebbe stato il nostro futuro. Siamo stati coinvolti in un gioco più grande di noi. Addirittura sono state diffuse ad arte delle mie dichiarazioni che sostenevano che non volessi tornare ad interpretare McBain in ‘Una Vita da Vivere’. Dopo che ho girato la mia ultima scena come McBain, sono andato a svuotare il mio camerino senza aver nessuna certezza sul futuro. L’unica cosa che so è che sono rimasto senza lavoro per 12 settimane. All’inizio sembrava che l’ABC e Prospect Park volessero collaborare. Io ho una famiglia adesso, non ho mai trascorso nemmeno una notte lontano da loro. Non l’avrei mai lasciata da sola a Los Angeles per trasferirmi in Connecticut, anche se solo saltuariamente come ha fatto invece Roger Howarth. Poi però è saltato tutto ma, non sono a conoscenza del perché”.
“Quando l’ABC ha cancellato ‘Una Vita da Vivere’, il mio unico pensiero è stato di salvaguardare la mia famiglia e andare a ‘General Hospital’ mi è sembrata una buona opportunità. La situazione che si è creata tra l’ABC e Prospect Park mi ha fatto sentire male perché non potevo appoggiare i miei amici impegnati nel reboot, non poter essere con loro sul set. Credo che il pubblico sia stato però troppo ingiusto con l’ABC. Certamente, è stato traumatico toglierci dal video, ma non dimentichiamoci che ci aveva trasmesso per quarant’anni”.
“Mi manca molto McBain. Mi è stato difficile interpretarlo perché all’inizio non mi piaceva, ma ho imparato ad apprezzarlo perché gli ha dato la possibilità di interagire con personaggi eccezionali come Todd, David Vickers e ha così potuto dare il meglio di sé. Mi rattrista molto come sia finita, meritava che uscisse di scena con maggior gloria”.
Jimmy Deshler si racconta
Intervistato da Roger Newcomb, conosciamo meglio l’interprete di Rafe in “General Hospital”:
“Essere in questa soap opera”, dichiara l’attore, “è una bellissima esperienza e un importante viaggio di crescita personale. Sono contento di questo momento della mia vita”.
A proposito del suo personaggio: “Rafe è un ragazzo molto attento. Alla sua giovane età ha già attraversato una moltitudine di difficoltà che gli altri non vivono in un’intera esistenza. Sta solo cercando di sistemarsi e vivere una vita tranquilla, e non aver a che fare con il passato di nuovo”.
Sull’esperienza di lavorare con Michael Easton, con cui Rafe ha avuto a che fare con tutti i suoi personaggi (John, Caleb / Stephen, e Sila): “E’ un attore impressionante. Mi piace dividere la scena con Michael perché mi fa sentire sicuro della mia recitazione, e mi dà la possibilità di esprimermi sempre al meglio”.
In questo momento Deshler è impegnato nella promozione del cortometraggio “Hope For Our Own: An L.A. Story” che lo vede nei panni di regista, produttore ed intervistatore: “E’ un documentario sui senzatetto di Los Angeles. Vogliamo mostrare che esistono diversi motivi che portano le persone a vivere una situazione simile, infrangere gli stereotipi. Per coinvolgere il maggior numero di persone possibili, io e Riley Beres abbiamo organizzato una raccolta di cibo, in cui le persone che portavano lattine di alimenti in scatola avevano la possibilità di incontrare responsabili di casting”.
Il suo futuro: “Certamente la recitazione è la mia prima scelta, ma mi affascina anche molto lavorare con la videocamera. Chissà, forse questa potrebbe essere la mia strada”.
La rabbia di Jack Wagner…
Settimana nervosa è stata la scorsa per l’ex interprete di Frisco Jones. In una serie di tweet postati il 23 luglio, l’attore ha espresso la sua delusione per come sia stata la sua partecipazione in “General Hospital” in occasione del 50° anniversario: “Mi dispiace che i fan siano stati ingannati. Frisco è stato scritto in modo sbagliato e senza senso. Mi vergogno molto e chiedo scusa a tutti”.
… che intanto torna in TV
Mercoledì 31 luglio negli Stati Uniti Wagner riprenderà il suo ruolo del Dr. Aaron Everett nella puntata intitolata “The Fixer” della sit-com “Hot in Cleveland”. Accanto a lui ci sarà Valerie Bertinelli (“Conquisterò Manhattan”, “Giorno per giorno”, “Il tocco di un angelo” fra i suoi lavori più noti) che, nella parte di Melanie, si troverà a scegliere fra lui e lo sgradevole Danny (Tom Arnold).
Nel telefilm l’attore si era visto per l’ultima volta nel quarto episodio della seconda serie intitolato “Quattro amiche e… una guaina”, trasmesso il 9 febbraio 2011.
Parla Michelle Stafford
Intervistata da “Soap Opera Digest”, l’interprete di Phyllis (che uscirà di scena ai primi di agosto) ha rivelato i motivi per cui ha deciso di lasciare “Febbre d’amore”: “Ci sono altre cose che voglio fare e il modo in cui è realizzata adesso non permette di seguire contemporaneamente altri progetti. Non è una critica, ma dallo scorso settembre la mia vita è cambiata, in particolare a causa della malattia di mia sorella, e poi il fatto di essere madre. Vorrei vivere di più il nostro mondo”.
“Nessuno mi ha chiesto se volessi restare, ma è anche vero che ero molto determinata a volermene andare. E l’ho fatto senza creare drammi, affinché non si pensasse che volessi aumentare la posta facendo credere che avessi ricevuto offerte dalla concorrenza. Alla CBS ho creato dei rapporti veri, duraturi e così tutti hanno potuto constatare che sono una persona seria”.
A proposito di un possibile recast di Phyllis: “Voglio essere onesta. Credo fermamente che lo faranno, forse hanno già trovato una mia sostituta. Voglio dire a tutti di stare tranquilli, Phyllis è un personaggio centrale, determinante per lo spettacolo. Le sue azioni coinvolgono sempre un gran numero di abitanti di Genoa City: Nick, Avery e Jack. Porta scompiglio nelle vite altrui, d’altronde è una soap opera! Se fossi un produttore non vorrei perderlo. Certamente, prima di recastarlo sarei felice se mi chiedessero se volessi tornare, ma credo che non lo faranno. In ogni caso, se sono interessati avrei qualche idea da sottoporre”.
Cosa dice Peter Reckell
In una serie di tweet postati il 22 luglio, l’ex interprete di Bo ha voluto chiarire le voci per un suo ritorno a Salem. L’attore, come possiamo leggere, scrive che gli incontri avuti con il produttore Ken Corday non hanno portato a nessun nuovo accordo e che al momento non ci sono altre opportunità nel daytime. In questo modo ha smentito anche quelli che lo davano in dirittura d’arrivo sul set di “General Hospital”.
Come avevamo scritto circa un anno fa, riportando le parole del produttore Bradley Bell dopo le notizie delle uscite di scena di Ronn Moss e Susan Flannery, “Beautiful” avrebbe presto ancor più virato su storie con protagonisti gli attori più giovani, per così diventare un quotidiano ““One Tree Hill” o qualcosa del genere. Ed è stato di parola: in questi giorni, infatti, negli Stati Uniti al centro delle vicende della soap opera c’è la storia della web serie prodotta da Caroline (Linsey Godfrey) con protagonisti Maya (Karla Mosley) e Carter (Lawrence Saint-Victor), qui nelle vesti di Scarlett e Lance.
“Room 8”, questo il titolo della web serie, racconta la storia di due ragazzi, naturalmente ‘bellissimi’, che si trovano a condividere lo stesso appartamento e la cui amicizia, pian piano, si trasforma da platonica ad affettuosa. La grande novità è che, a partire dall’8 agosto, uscirà fuori dai confini della soap opera e sarà visibile anche su internet in un’edizione composta da otto puntate all’indirizzo Room8TheSeries.com. La versione internet non sarà però una semplice estensione di ciò che si vedrà in televisione, ma sarà qualcosa di diverso. Infatti, in “Beautiful” la storia prenderà una piega diversa poiché la web serie sarà manipolata da Caroline per far ingelosire Rick (Jacob Young). La versione on line è quella originariamente scritta da Rafael, interpretato da Andres Zuno, che vi abbiamo presentato in anteprima italiana in questo post.
“Room 8” non si tratta in realtà della prima web serie interpretata da Karla Mosley e Lawrence Saint-Victor. I due, dopo la cancellazione di “Sentieri” nel 2009, cercarono di uscire dal tunnel della disoccupazione inventando, producendo e interpretando un’altra, intitolata “Wed-Locked”: “Quando Bradley Bell ci ha assunto, ci ha posto molto domande su di essa, su come l’avessimo ideata e girata” afferma Saint-Victor. Continua la Mosley: “Bell ci ha lasciato grande libertà su come impostare 'Room 8', lui ha semplicemente ideato l’ultimo episodio, che sarà molto emozionante”.
Accanto a Karla Mosley e Lawrence Saint-Victor, reciteranno anche Sean Whalen (Randy, lo strano padrone di casa), Deborah S. Craig (Missy, un’amica di Scarlett) e Ross Kiddor (un compagno di giochi di Lance). Gli otto episodi che compongono la serie sono stati girati in un solo giorno, all’interno degli studi della CBS utilizzando la troupe tecnica del teleromanzo.
“Questa è la prima volta che una soap opera prende un arco di storia e lo trasforma in una serie separata per Internet”, osserva Mosley. “E’ un esperimento davvero emozionante e siamo ansiosi di vedere come il pubblico l’accoglierà. La cosa più bella dei nuovi media è che offrono possibilità infinite!”.
Con le interpreti di Viki e Blair parliamo dello stato di “Una vita da vivere”, che lo scorso 15 luglio ha compiuto 45 anni di programmazione (anche se per la verità dovrebbero essere 44 visto che per un anno non è stata trasmessa).
A proposito del primo giorno di riprese della nuova edizione:
Slezak:“E’ stato pazzesco. Dovevo scoprire come raggiungere lo studio e la sala trucco e ancora adesso mi sbaglio. Tre o quattro settimane prima dell’inizio, abbiamo avuto l’opportunità di rincontrarci per la realizzazione del servizio fotografico ed è stato bello. Mi piace recitare, non immaginate la gioia di tornare a farlo pur non sapendo dove si trovi il bagno”.
DePaiva:“La cosa interessante è che ho ritrovato gran parte della squadra con cui ho lavorato 25 anni fa a ‘Sentieri’. E’ stato straniante. Io amo questo programma e sono una sua fan. E’ una parte importantissima della mia vita, anche se tutti i giorni non mi comporto certamente come Blair. Ero molto triste quando ci hanno chiusi mentre adesso sono felice di essere qui e di stare ancora insieme al nostro pubblico. E poi aver ritrovato Erika non ha prezzo”.
Slezak:“E’ molto importante aver ritrovato così tanti volti familiari. Ci è stato di grande aiuto per sentirci più a nostro agio. Eravamo tutti depressi quando l’ABC ci comunicò che non saremmo più andati in onda, soprattutto perché le storie erano di alto livello e ci sembrava inutile cancellarlo soltanto perché non guadagnava più gli stessi soldi come 40 anni fa. Nessuno, oggi, raggiunge più quelle cifre”.
Quali personaggi vorrebbero che tornassero:
Slezak:“I miei due figli, Kevin e Joey”
DePaiva:“Sicuramente Max (interpretato da James DePaiva, nella vita reale marito di Kassie), non solo perché ci sarebbero ancora molti suoi aspetti da esplorare, ma soprattutto perché potrebbe causare un po’ di problemi tra Blair e Todd”.
La vicenda preferita:
Slezak:“Certamente la storia ambientata in Texas, ma anche quella di quando andai in paradiso. Fu molto bella perché riportò in scena personaggi e attori che non c’erano più da tempo”.
DePaiva:“La mia è stata quella di Max e la sua dipendenza dal gioco d’azzardo. Coinvolgeva tutti, anche Luna (Susan Batten), Chord (John Loprieno) e Blair. Ognuno era dipendente da qualcosa. C’erano molti lati oscuri, ma ci ha dato la possibilità di raccontare una storia sincera, ben scritta. Sono felice di averne fatto parte”.
Il momento della storia di cui sono più orgogliosi:
DePaiva:“La settimana in cui andammo in onda in diretta, durante la quale ci fu il duro confronto fra Blair e Todd a proposito della verità sulla nascita di Jack. E’ stato per me uno dei momenti più emozionanti”.
Slezak:“Ce ne sarebbero tanti, ma in particolare sono orgogliosa della longevità che il programma ha avuto. Essere stati in televisione per più di 40 anni, poi su internet e adesso di nuovo sul piccolo schermo”.
DePaiva:“Aggiungo inoltre per tutti i favolosi attori che abbiamo avuto: Bob Woods, Erika Slezak, Robin Strasser, Clint Ritchie e Phil Carey. Sono onorata di aver calcato il set insieme a questi interpreti di grande talento e credo che sia grazie a loro che i nostri fan vogliono ancora sapere cosa accade a Llanview”.
Cosa ricordano del loro primissimo giorno di lavoro:
Slezak:“Non ricordo molto di quella giornata perché ero intontita dalla stanchezza. Prima di allora, nei quattro/cinque anni precedenti avevo recitato tutti i classici immaginabili e possibili in teatro e di soap opera non ne sapevo assolutamente nulla visto che durante il pomeriggio ero sempre a provare. Per l’audizione mi diedero un copione il giorno prima, che imparai a memoria durante la notte, e al mattino presto mi presentai. Ricordo che c’erano Sidney Andrews, il direttore di scena, Lynn Benesch ed Ernie Graves, rispettivamente mia sorella Meredith e mio padre Victor Lord. Ero un fascio di nervi, ma mi dissero che andai bene e il giorno dopo mi assunsero”.
DePaiva:“Anche nel mio caso si trattava di un recast, quindi cercavo di tenere nascosto il più possibile il mio accento del sud. Dovevo indossare soltanto un costume da bagno e non so se era più snervante recitare vestita così o di fronte a due mostri sacri come Erika e Roy Thinnes (Alex Crown).Ciò che mi rendeva nervosa, inoltre, era che eravamo sotto la festa del Ringraziamento e quindi la produzione doveva fare in fretta per trovare una nuova Blair, visto che avevano in piano di registrare tre episodi in uno stesso giorno. Una cosa assolutamente inedita vent’anni fa, dato che solitamente si registrava una puntata al giorno”.
Slezak:“Lo ricordo anch’io quel momento, soprattutto lo stupore di tutti di vederti così bella nel tuo costume da bagno”.
Sui cambiamenti dei ritmi di produzione:
Slezak:“Quando iniziai era tutto più facile dato che il programma durava soltanto mezz’ora. Facevamo le prove alle 8,15 del mattino e finivamo di girare ogni giorno alle 17 in punto”.
DePaiva:“Io ho sempre lavorato in soap con durata di un’ora, che implicavano lo studio di 13 pagine al giorno e il termine delle registrazioni fra le 19,30 e le 21. Comunque non ho mai avuto grosse difficoltà perché alla fine registravamo soltanto un’intera puntata al giorno. Oggi, invece, lo è perché giriamo tante sequenze scollegate fra loro per il fatto di dover risparmiare tempo se ambientate nello stesso ambiente. Oggi il nostro tipo di narrazione è incentrata più sull’azione che sul racconto. Non so se sia una cosa negativa o positiva, ma sicuramente è meno intima”.
Slezak:“Nel mondo moderno è tutto così veloce. Le nuove tecnologie hanno fatto sì che il pubblico non si accontenti più di sedersi ed aspettare che succeda qualcosa. Gli avvenimenti devono accadere e celermente. Credo che ‘Una Vita da Vivere’ sia sempre stata al passo con i tempi. Anche se lenti, le nostre storie passate sono sempre state di stretta attualità e questo è merito di Agnes Nixon, che per i primi cinque anni è stata la nostra capo sceneggiatrice. Anche dopo che ha ceduto il posto ad altri, è sempre stata consapevole di ciò che doveva andare in onda. La soap era molto bella ieri, come lo è oggi”.
Il tipo di approccio seguito per lavorare:
DePaiva:“Io non mi sento a mio agio se non sono preparata quando varco la porta che conduce al set. Ognuno lavora duramente affinché tutti funzioni per il meglio e per questo non voglio essere l’anello più debole. Se devo recitare con grandi attori come Erika, non posso che avere una etica del lavoro molto forte, ed è questo che cerco di emulare da loro”.
Slezak:“Un aspetto fondamentale del nostro lavoro è l’ascolto. Se non ci si prepara bene non si può rispondere al dialogo in scena. E’ frustrante per tutti”.
Cosa pensano di Melissa Archer (Natalie Buchanan):
Slezak:“Io adoro quella ragazza. Non solo è una finissima attrice, è una persona deliziosa. E’ in grado di creare un mondo attorno al suo personaggio che pochi attori hanno. La sua recitazione non si vede, è del tutto veritiera. Anche se dico che vive su di un altro pianeta, ringrazio Dio per averla fatta venire sul nostro. Ha una dolcezza naturale che è perfetta per Natalie, anche se in principio era negativa. All’inizio non comprendevo da dove emanasse tutta quella energia. Sono molto orgogliosa di lei e di tutto quello che fa”.
DePaiva:“Sì è unita al nostro cast quando era una ragazza, mentre adesso è una donna. E’ cresciuta così tanto, anche professionalmente”.
Cosa pensano di Roger Howarth (Todd):
Slezak:“Sono sempre stata una sua ammiratrice. Penso che sia un attore affascinante, un uomo molto buono ed interessante. Dopo il processo per stupro in cui fu coinvolto Todd, è venuta fuori la sua vena comica e tutto è stato più divertente, e poi lui sa improvvisare molto bene”.
DePaiva:“Come pulirsi le unghie dei piedi con un coltello”
Slezak:“Quando recito con lui sono sempre contenta, mi diverto, ma quando ci ha lasciato è stata dura vederlo andare via”.
DePaiva:“L’ho detto mille volte, sono una fan di Todd e Blair e naturalmente di Roger. E’ un attore brillante e delizioso. Credo che il pubblico li ami perché sono così complicati e ben scritti. Spesso, mi fermo a rivedere vecchi filmati su Youtube e mi dico da sola ‘Wow’. Ritengo che se anche si mettessero da soli in una stanza senza parlare, riuscirebbero ad emozionare ugualmente. E mi rende molto triste sapere che forse, per lungo tempo, non si rivedranno più insieme. Ho rivisto solo di sfuggita Roger in ‘General Hospital’: so che è diventato biondo scuro”.
Slezak:“Davvero è ancora più biondo? Anch’io non seguo più ‘General Hospital’ da anni. Ero una sua fan devota quando ne avevo il tempo, mentre ora non mi sembra più di averne”.
Il motivo per cui Todd e Blair sono così tanto amati dal pubblico:
DePaiva:“Perché tutti, in parte, si possono riconoscere in loro. Entrambi provengono da situazioni tristi e sono alla ricerca di un po’ di felicità, e la riescono a trovare l’uno nell’altra. E poi sono costantemente schiaffeggiati dalle scelte di vita fatte e il pubblico spera con loro che il domani sia più clemente, ma naturalmente non avviene mai. Il fatto che non si arrendono e che ci sia sempre un filo di speranza è ciò che li rende così eccitanti e anche divertenti. Si può ridere anche delle loro disgrazie”.
Cosa pensano dei rispettivi personaggi:
DePaiva:“Penso che Viki e Blair siano delle donne caratterialmente forti, ma in modo differente. Blair è più disfunzionale, mentre Viki, a volte, esagera quando si arrabbia, ma entrambe hanno un grande cuore e riescono dare voce a tutte quelle donne che non hanno la forza per esprimersi. Inoltre, entrambe amano i loro figli, credono in ciò che rappresentano e agiscono con determinazione, passione ed intelligenza. Per questo sono interessanti da seguire”.
Slezak:“Aggiungo che piacciono perché esprimono una grande umanità. Sanno donarsi agli altri e dar loro ciò di cui necessitano”.
Chi è stato il proprio sceneggiatore preferito:
Slezak:“Penso che abbiamo avuto la fortuna di avere dei capi sceneggiatori favolosi. Ovviamente in primis Agnes Nixon, non c’è nessuno migliore di lei. E poi Gordon Russell, che ha scritto per noi per molti anni. Purtroppo ci ha lasciato troppo presto, a causa di un cancro ai polmoni. Creò alcune delle nostre storie migliori, come quella del processo per prostituzione che coinvolse Karen Wolek interpretata da Judith Light. Ci sono poi anche Peggy O’Sheae Ron Carlivati. Adesso ne abbiamo di nuovi che ci stanno proponendo script favolosi. E’ difficile sceglierne uno perché tutti sono diversi e ognuno ha il suo punto di forza”.
DePaiva:“Io non riuscirei mai a fare il loro lavoro, è la parte più difficile di tutto il nostro mondo. Scrivere per 25 personaggi, ognuno dei quali con una propria linea narrativa che si deve fondersi con un arco di storie. Non so come facciano”.
Le storie più difficili da interpretare:
Slezak:“Credo che siano le malattie, perché devi tenere in debita considerazione i sentimenti di chi ne è realmente colpito e rispettarli. Anni fa il personaggio di Joe Riley (Lee Patterson) fu colpito da un aneurisma celebrale e guarì in quattro mesi. Una volta incontrai un nostro fan che ebbe lo stesso problema e mi confidò che a lui ci vollero dieci anni prima di riuscire a mettersi su di una sedia a rotelle. Certamente, non si poteva far durare così a lungo quella vicenda, ma dobbiamo sforzarci di essere il più realistici possibile”.
DePaiva:“Per me sono le gravidanze. E poi trovo incredibile che non durino mai nove mesi. Ci si scopre incinta a marzo e si partorisce in agosto. E’ pazzesco!”
Quali sono i punti di forza di “Una vita da vivere” che attraggono così tanto il pubblico:
Slezak:“La sua onestà e divertimento. Queste sono l’eredità che ha lasciato, ma fortunatamente è durata poco perché siamo di nuovo in onda. Ciò è merito degli sceneggiatori, che sono stati molto attenti a presentare persone reali in situazioni vere. Non ci siamo mai trasformati in una macchietta. Certamente ci sono stati anche momenti fantastici, ma si sa che nella vita possono capitare dei momenti folli. Penso che sia per questi motivi che la gente ci apprezza”.
DePaiva:“La bravura degli attori a rendere ogni situazione così veritiera. Forse non saremo il gruppo con gli interpreti più belli del mondo come in altre serie, ma siamo molto affiatati e i nostri personaggi fanno ben trasparire il senso di comunità e messi tutti insieme danno un vero spaccato della società. Ci sono i Dorian con la loro ricchezza, i Buchanan con il loro senso di responsabilità, i ‘Todd’ con la loro malvagità”.
Sulla loro lunga carriera in “Una vita da vivere”:
Slezak:“Quando mi hanno assunta non ho mai pensato che avessi trovato un lavoro che avrei mantenuto per ben 41 anni. Ogni volta che ci sono le trattative per il rinnovo del contratto penso sempre che potrebbe finire tutto da un momento all’altro”.
DePaiva:“Io, al termine di ogni giornata, ringrazio Dio per non essere stata licenziata e per essere ancora qui. Ciò che mi mantiene attiva è che ogni giorno è diverso e vivo esperienze differenti negli studi. Adesso, a 52 anni guardando indietro posso dire di avere avuto una bella carriera, ma non ho mai creduto che potesse durare così a lungo”.
In occasione di questo importante anniversario, la creatrice Agnes Nixon ha voluto scrivere una lettera di ringraziamento a tutti i fan e che Erika Slezak legge nel video che segue:
Le confidenze di Jerry verDorn
In un’intervista l’interprete di Clint Buchanan in “Una Vita da Vivere” ha parlato di cosa rappresenta per lui partecipare al reboot del teleromanzo: “Sono abbastanza vecchio per ricordarmi la transizione delle soap opera dalla radio alla televisione. Si è trattato di un evento epocale, esattamente come quello che è successo adesso verso internet. Lavorare in questa nuova realtà non ha cambiato la mia vita. Mi reco sempre negli studi, continuiamo a girare un sacco di scene in pochissimo tempo. L’unica, vera differenza consiste nel fatto che registriamo per cinque settimane e poi ci fermiamo per lasciare gli studi a disposizione a ‘La Valle dei Pini’. Mia moglie dice che si tratta del più bello lavoro part-time del mondo”.
Il rapporto con il pubblico: “Credo che adesso ci segua con maggiore passione perché ci sceglie effettivamente e lo fa ogni volta che ha voglia. Non è più costretto ad aspettarci ad una determinata ora e possono rivedere l’episodio tutte le volte che lo desiderano. Quando ho detto ai miei figli ventenni che stavo per partecipare ad un’operazione simile, si sono rallegrati dicendomi che era finalmente giunto il momento. Loro in televisione seguono solo lo sport, poi tutto il resto lo vedono tramite l’iPad. La gente quando mi incontra non è affatto timida. Era sicuramente più emotiva quando iniziai in ‘Sentieri’, visto che agli inizi Ross Marler era un personaggio negativo. Oggi, dato che Clint oscilla tra il burbero e il tenero, mi danno molti consigli”.
Sul perché ha recitato per così tanti anni nel mondo del daytime: “Dopo 12 anni in cui recitavo in ‘Sentieri’ mi fu diagnosticato un cancro alla prostata. Al momento i miei due figli avevano 6 e 4 anni e temevo che, rimanendo senza lavoro, potessi perdere anche l’assicurazione sanitaria. Per fortuna mi rinnovarono il contratto e decisi di rimanere solo per poter continuare ad averla. E’ stata quindi la vita personale a decidere le sorti di quella professionale. Se non ci fosse stata quella diagnosi, il mio percorso artistico sarebbe stato differente”.
Torna a Llanview la sexy Jenni ‘Jwoww’ Farley
La protagonista del controverso reality “Jersey Shore” ha rivelato che anche a settembre sarà presente sul set della soap opera: “Ho scritto una lettera alla produttrice esecutiva Jen Pepperman raccontandole quanto mi sia divertita a recitare nello show. L’ho ringraziata, è stata la migliore occasione di lavoro che abbia mai ricevuto. Non posso crederci che un programma con una storia lunga 45 anni abbia accettato di avere nel cast una persona come me. Mi piacerebbe avere una gemella cattiva, uccidere qualcuno, fare una bella scena di sesso. Voglio fare di tutto!”
La Farley ha anche ammesso di essere una fan della nuova “La Valle dei Pini”: “Il primo episodio mi ha completamente rapito, ero impaziente di sapere cosa sarebbe successo dopo. E poi vederla mi è utile per migliorare la mia recitazione”.
Chi si vede a Los Angeles
Lo scorso 21 giugno il pilota d’aereo Jake Pavelka è tornato ad interpretare se stesso nelle vicende di “Beautiful”.
Pavelka, che dal 14 gennaio 2011 è il pilota del charter privato di Bill Spencer (Don Diamont), è conosciuto dal grande pubblico americano per aver partecipato ai reality show dell’ABC “The Bachelorette”, in cui belle fanciulle dovevano scegliere il proprio principe azzurro e portarlo all’altare, e “Dancing with the stars” (l’equivalente del nostro “Ballando con le stelle”).
Un’altra star dei reality show si vedrà in “Beautiful”: è Jeff Schroeder, uno dei concorrenti più famosi in tutta la storia del “Grande Fratello” statunitense. Nel teleromanzo Schroeder, che si vedrà sugli schermi d’oltreoceano il 27 agosto, interpreterà un assistente di produzione di “Room 8”, la web serie con protagonisti Maya (Karla Mosley) e Carter (Lawrence Saint-Victor): “Ho girato una scena con Karla. Lei era così bella, mi guardava dritto negli occhi e mi sono dimenticato le battute, così abbiamo dovuto fare un secondo ciak. Mi sono divertito molto perché ho recitato con in mano una scopa e un secchio per la spazzatura. Mi ha ricordato i tempi del liceo, quando per un piccolo problema ho dovuto fare il bidello della mia scuola per un anno intero”.
Per Schroeder si tratta della seconda apparizione nella soap: “Avevo già girato un’altra scena quattro anni fa, appena uscito dal programma insieme alla vincitrice Jordan Lloyd. Abbiamo registrato un piccolo flashback ambientato negli anni Ottanta: io indossavo una maglietta con i puffi, lei aveva i capelli cotonati”.
Chi torna a Port Charles
E’ Richard Simmons, il simpatico insegnante di aerobica negli anni Ottanta! Per Simmons si tratta del secondo cameo che farà nella soap quest’anno: lo aveva già fatto in aprile, apparendo in concomitanza con il Nurses’ Ball.
Conosciamo in anteprima italiana Andres Zuno, in America dal 20 giugno interprete di Rafael nel dorato mondo di Los Angeles.
Nato a Guadalajara, Zuno è un noto attore di telenovelas, in particolare di “Al Diablo con los Guapos” (per cui ha vinto il FAMA Award come Miglior Attore non Protagonista), dove era a fianco di Allisson Lozz ed Eugenio Siller. In “Beautiful” è un giovane newyorchese, il cui obiettivo è di produrre la serie di Caroline (Linsey Godfrey) destinata ad internet, i cui protagonisti sono Maya (Karla Mosley) e Carter (Lawrence Saint-Victor). “Sono il primo messicano che recita come protagonista in una soap opera e questo mi eccita molto”, confessa Zuno. “E sono anche molto contento che finalmente il mio ruolo rompe definitivamente il vecchio cliché dei latini nei programmi statunitensi. Infatti, il mio Rafael non ha niente a che vedere con quelli”.
Già da molti mesi la produzione voleva inserire un personaggio ispanico nella trama e Zuno, prima di ottenere la parte, ha dovuto superare numerosi provini. “Le soap opera americane sono un mondo piccolo e chiuso, con un alto tasso di fedeltà da parte degli spettatori, ed è meraviglioso che ci sia spazio anche per me”.
Per il produttore Bradley Bell, “Zuno è un attore brillante, che porterà sicuramente quel tocco comico necessario per la storia che racconteremo quest’estate”.
Oltre a recitare, Zuno è anche cantante. In questi giorni è uscito il suo nuovo singolo, “Cuando No Estás”, disponibile anche nella versione inglese “Here with me”:
Ex “Beautiful” a Port Charles
A partire dal 30 luglio William deVry, che in Italia ricordiamo essere stato Storm Logan dal 2006 al 2008, apparirà nelle vicende di “General Hospital” nel nuovo ruolo di Derek Wells, il capo di Connie (Kelly Sullivan). Lo ha reso noto lo stesso attore in un post su Facebook, rivelando inoltre che si tratterà di un personaggio fisso, avendo firmato con la soap opera un contratto per un ruolo da protagonista. Il settimanale “TV Guide”, invece, ha rivelato che le sue prime scene sono state girate con Maura West (Ava Jerome).
Per deVry si tratta di una sorta di ritorno: nel 2002, infatti, ha preso parte allo spin off del teleromanzo, “Port Charles”, nei panni di Tim Dolan.
In questi giorni per l’attore ricorre il decimo anniversario della sua uscita di scena da “La Valle dei Pini”, dove fu il perfido Michael Cambias, autore dello stupro ai danni di Bianca (Eden Riegel), che rimase incinta della figlia Miranda. Una storia di grande attualità visto che proprio in queste puntate Miranda (Denyse Tontz) sta per venire a conoscenza di come sia avvenuto il suo concepimento.
La nuova vita di Kimberly McCullough
L’ex interprete di Robin Scorpio inizierà a breve a girare il suo primo film come regista, il cui titolo provvisorio è “CREVE COEUR, MO”: “E’ un film scritto da Stephanie Sanditz, la cui prima sceneggiatura l’avevo letta otto anni fa e me ne ero subito innamorata. E’ ambientato in una cittadina alle porte di Saint Louis, nel Missouri, chiamata Creve Coeur”. L’ho visitata un anno fa e mi è piaciuta tantissimo”.
La storia, a metà strada tra “American beauty” e “Juno”, si svolge nel 1993 e racconta la storia di una famiglia che cerca di fare del bene alla comunità, ma al suo interno ci sono dei problemi mai risolti: “Il protagonista Alex è un tipo bizzarro, la cui esistenza è volta alla ricerca del romanticismo e della bellezza”.
La produzione del film richiede un investimento di 100.000 dollari, cifra ancora non completamente raccolta: “La cosa strana è che al momento Hollywood investe solo in pellicole basate su libri o che siano dei sequel, e non su storie originali come la nostra. E gli investitori vogliono capire prima di farlo se c’è effettivamente un pubblico disposto a vederlo”.
Addio a Katherine Chancellor
I prossimi 3 e 4 settembre a Genoa City si svolgeranno i funerali della matriarca della città. Lo ha reso noto via Facebook Daniel Goddard, interprete di Cane, che ha anche aggiunto che gli episodi in questione sono stati girati martedì 9 luglio.
Parla Ken Corday
Intervistato da Michael Fairman, lo storico produttore ha parlato della recente vittoria del Daytime Emmy come Miglior Soap dell’Anno e di tutti cambiamenti avvenuti negli ultimi mesi. “Quando Erika Slezak ha annunciato la nostra vittoria non ci potevo credere. Non avevo preparato nemmeno un discorso. A parte l’Emmy per Chandler Massey, non ci aspettavamo nessun altro premio. Dopo un paio di secondi per renderci conto che fosse vero, siamo saliti tutti insieme sul palco. Non ho idea di cosa abbia detto, spero che non fossero sciocchezze”.
“La cosa divertente”, prosegue Corday, “è stata la reazione di Galen Gering (Rafe): si trovava al bar ad ordinare 5 drinks. Quando ha sentito la proclamazione della soap, li ha presi tutti con sé ed è salito con tutti loro sul palco! Non mi piace giudicare gli altri nostri competitor, ma so che il materiale che avevamo sottoposto alla giuria era molto diverso fra di loro. Uno era estremamente emotivo, la perdita del bambino da parte di Nicole (Arianne Zucker), l’altro quello che noi chiamiamo il ‘DAYSaster’, ovvero quando salta in aria Horton Town Square”.
“Credo che i miei genitori, Ted e Betty Corday, sarebbero non solo molto orgogliosi di questo premio, ma anche di tutti quelli che hanno contribuito affinché questo sogno si realizzasse. Per il fatto che continuavamo a non vincerlo, eravamo diventati la Susan Lucci delle soap!”
A proposito del ritorno di Eileen Davidson (Kristen DiMera): “E’ un’attrice talentuosa, molto preparata e che conosce molto bene il genere. E’ stato un azzardo farle recitare la storia in cui Kristen droga il prete Eric (Greg Vaughan) per portarlo a letto, ma il pubblico fortunatamente lo ha apprezzato. Ricordo ancora bene le parole di incoraggiamento che lo scorso novembre mi ha fatto Robert Greenblatt (NBC Entertainment Chairman), quando stavamo per mandare in onda la scena di sesso fra Will e Sonny, l’aborto di Gabi e il ritorno del fratello di Sami nelle vesti di un prete. Il sostegno della rete è per noi fondamentale”.
Su Chandler Massey (Will Horton): “E’ un talento naturale, di primaria grandezza. I suoi due Emmy sono meritatissimi. Devo fare i complimenti anche a Freddie Smith (Sonny), insieme costituiscono una tempesta perfetta. Mi spiace che a dicembre Chandler vada via. Gli continuo ripetere di cambiare idea, ma comprendo la sua voglia di fare qualcos’altro. Non posso che levarmi il cappello di fronte a lui. Non lo sostituiremo, la nostra porta per lui sarà sempre aperta”.
Sull’arrivo di Jen Lilley e Chrishell Stause: “Jen reciterà una parte molto diversa rispetto in ‘General Hospital’. Sarà cattivissima e per questo meravigliosa solo come lei può essere! Chrishell invece la vedremo a fine estate. Non sarà presente tutti i giorni, il suo apparire sarà lento, ma esplosivo. La ‘sua’ Jordan avrà una storia d’amore con uno dei nostri grandi protagonisti”.
Quarant’anni a Salem
Il 13 luglio Suzanne Rogers festeggia quattro lustri nei panni di Maggie Simmons ne “Il tempo della nostra vita”. Un avvenimento importante, che l’attrice ricorda così: “Quel giorno stavo facendo una prova video quando, in regia, passò Susan Flannery (all’epoca Laura) che, quando mi vide, disse ai produttori che sarebbero stati dei pazzi a non prendermi e andò via. Maggie era un personaggio meraviglioso e molto differente dagli altri del daytime. I suoi genitori erano morti in un incidente stradale, mentre lei si salvò, ma per lungo tempo soffrì di dolori alla schiena. Gli sceneggiatori non volevano che recitassi su di una sedia a rotelle per non costringere gli attori a doversi sempre sedere se dovevano parlare con me, così per due anni e mezzi recitai con le stampelle. Poi fortunatamente Maggie fu operata e guarì. Fu molto dura, anche perché comunque dovevo fingere di cucinare, pulire la casa, apparecchiare il tavolo, sempre con le stampelle in mano, ma grazie a Dio ingaggiarono una ballerina!”
Nel 1979 l’attrice vinse l’Emmy come Miglior Attrice non Protagonista: “Fu una serata movimentata e divertente. La cosa buffa fu che dopo questa vittoria, per tre/quattro anni non feci molto nella soap. Non capisco perché gli sceneggiatori non ne approfittarono per farmi lavorare di più, ma in ogni caso il premio era mio e nessuno me lo avrebbe tolto!”
A proposito della grave malattia che la colpì nel 1984: “Quando mi fu diagnosticata la Myasthenia Gravis, una patologia che causa debolezza muscolare, il medico mi disse che non avrei potuto più recitare ed ebbi paura di morire, ma grazie a Dio ‘Il tempo della nostra vita’ non mi licenziò ed inserì la malattia nella storia. Per fortuna poi regredì e non ebbi più problemi fino al 1995, quando ricomparve e fu come se ebbi un infarto. Una parte del mio viso rimase danneggiata, gli occhi sembravano voler uscire dalle orbite, non riuscivo più a parlare. Non ho più mangiato cibi solidi per sei mesi e dimagrii tantissimo. Feci di tutto per nascondere la mia infermità. Se a Hollywood si sparge la voce che sei malata, non lavori più”.
A proposito della morte di Maggie, durante la famosa storyline del lento massacro di abitanti di Salem da parte di Marlena: “Fu un periodo molto brutto, il pubblico rimase sconvolto nel vedere tutti i suoi beniamini andare via, ma anche noi attori per via del licenziamento. James Reynolds, Peggy McCay, Bill Hayes, Thaao Penghlis, Matthew Ashford ed io eravamo tutti scioccati. Non sapevamo che i nostri personaggi non erano realmente morti, così iniziai a pensare di vendere la mia casa e di trasferirmi in Virginia. John Clarke [Mickey] pregò la produzione di ucciderlo al posto mio. Non ne poteva più, mentre io adoravo il mio lavoro. Fu incredibile che vollero uccidere persino Frances Reid, la nostra amatissima Alice Horton. Spero di non rivivere più un momento come quello, è ancora ben impresso nella mia mente. Rimasi senza lavoro da settembre a marzo. La storia invece che ricordo con maggior divertimento è quella in cui Maggie fu sepolta viva. La gente continuava a chiedermi cosa mangiassi là dentro, se facessi la pipì”.
Dal novembre 2011 Maggie si è sposata con Victor Kiriakis (John Aniston): “A differenza di tutte le altre donne, Maggie non ha mai voluto niente da lui. Ha la sua vita, il suo denaro. E’ sempre andata da lui in punta di piedi, per questo forse a Victor è sempre piaciuta. Adesso, molti mi indicano come la nuova matriarca di Salem, ma io non voglio questo ruolo. Sarà sempre di Frances Reid. Quando cammino sul set di casa Horton, la vedo ancora seduta sulla sua sedia e non mi piace vedere che qualcun altro la occupi. L’altro giorno abbiamo registrato una scena in cui JJ (Casey Moss) vi era seduto sopra con la gamba appoggiata sul bracciolo. Naturalmente era un gesto in linea con il suo personaggio di cattivo, ma io non ho potuto non schiaffeggiarlo. No, non sono pronta a prendere il suo posto”.
Chi si rivede in città
Il 17, 18 e 19 luglio tornerà a calcare il set de “Il tempo della nostra vita” Patsy Pease, interprete dell’amatissima Kimberly Brady dal 1984 al 1992. Lo ha reso noto la stessa attrice tramite un post su Facebook. La ricomparsa di Kimberly è dettata dal fatto che recentemente a Salem si è fermata Jeannie “Theresa” (Jen Lilley), la figlia di lei e del super agente segreto Shane Donovan (Charles Shaughnessy, famoso in Italia per essere stato Maxwell Sheffield nella sit-com “La tata”).
Un altro bambino per Eden Riegel
Con questo simpatico tweet l’interprete di Bianca Montgomery in “La Valle dei Pini” ha reso noto il sesso del bambino che attende:
L’attrice e il marito Andrew Miller hanno già un figlio, Jack Oscar, nato il 21 maggio 2011.