lunedì 7 gennaio 2013

General Hospital e Una vita da vivere, parlano Frank Valentini e Ron Carlivati; Michael Graziadei lascia Febbre d’amore; Agnes Nixon conferma il ritorno de La Valle dei Pini e Una vita da vivere

General Hospital” e “Una vita da vivere”: parlano Valentini e Carlivati
In un’intervista doppia, Michael Fairman ha parlato con Frank Valentini Ron Carlivati, rispettivamente gli attuali produttore e capo sceneggiatore di “General Hospital”, nonché di “Una vita da vivere” fino ad un anno fa.
Partiamo proprio ripercorrendo i loro ricordi a proposito di questa, in particolare sulle sue ultime puntate.
Carlivati: “Ci sono stati momenti che mi hanno molto emozionato perché quando sono andate in onda sapevamo che non sarebbe più proseguita. E’ stato tutto incredibilmente triste, ma anche gratificante per il modo in cui siamo riusciti a mettere la parola ‘fine’, direi in un modo perfetto. In particolare attraverso la conclusione di “Fraternity Row”, il teleromanzo fittizio inserito nelle vicende, abbiamo potuto piangere insieme ai personaggi, ma anche di festeggiarli. Sul cliffhanger dell’ultima scena, in cui si vede prigioniero Victor Jr. (Trevor St. John), che tutti credevano morto, penso che nessuno se lo aspettasse anche se gli spettatori volevano rivederlo ancora una volta. E’ stata un’idea di Frank”.
Valentini: “Ron è riuscito a dare veramente ciò che il pubblico voleva, anzi credo anche di più. Il discorso di Vicki (Erika Slezak) sulle soap operas non era solo un proposito della scena, ma un modo per parlare di quello che il pubblico stesse vivendo dall’altro lato del televisore. Non c’è stato modo migliore per dirgli ‘Vi vogliamo bene’”.

Sulla loro proficua collaborazione:
Valentini: “I nostri ruoli sono molto chiari. Ron è il responsabile delle storie mentre io mi occupo della produzione, ma il nostro rapporto è talmente fluido che ci domandiamo sempre a vicenda se stiamo lavorando bene. Io sono un grande sostenitore dell’importanza di collaborare, ma allo stesso tempo è necessaria avere una sola visione precisa e Ron, come l’aveva per ‘Una vita da vivere’, la possiede per ‘General Hospital’ dato che lo seguiva da ragazzo”. Per questo credo che tutti funzioni. Il mio compito è far sì che le sue parole prendano vita ed è un piacere per me farlo. Ci sono delle situazioni in cui tutto si complica, ad esempio quando un attore decide di dedicarsi ad altro, e per questo è importante andare d’accordo”.
Carlivati: “Concordo con Frank. Ultimamente la nostra collaborazione ha raggiunto l’apice nella scena di ‘General Hospital’ in cui si scioglie il viso di Faison. Ero intimorito perché non sapevo come si potesse realizzarla e Frank, con un lampo di genio, mi ha detto che dovevamo soltanto fare una piccola esplosione sotto il plexi-glass e rompere il ghiaccio. Io mi aspettavo che alla fine venisse buttato qualcosa sul suo viso e si vedessero poi le sue mani sporche di maschera sciolta. Invece tutto questo non è stato fatto ed è così che la produzione e la sceneggiatura s’incontrano. Frank e i suoi ragazzi hanno fatto un lavoro meraviglioso. Fino alla fine non sapevo quale risultato avremmo potuto ottenere. Ho ancora ben impressa nella mente l’immagine dei capelli di Duke sulla testa di Faison”!
Prosegue Valentini: “Quando leggo le sceneggiature m’innervosisco in un primo momento perché penso a quanto possano essere costose le scene da realizzare. Poi ci sediamo da soli e cerchiamo il modo migliore per farle, è questo il nostro lavoro. Il compito della produzione è di venire incontro agli sceneggiatori, non possiamo sempre ostacolare la loro immaginazione. Ci sono già tanti vincoli sul loro lavoro come la disponibilità degli attori, la sicurezza, i tempi di produzione e di utilizzo del set. Perché allora aggiungerne degli altri? Questo non mi sembra la cosa giusta da fare”.
Termina Carlivati: “Frank mi lascia tutta la libertà che voglio nello scrivere le trame, ma fortunatamente mi blocca prima che precipiti in un baratro. Nella nostra relazione lavorativa è lui la voce della ragione. Io vorrei uno spettacolo sempre più scandaloso, di spingermi sempre più in là. Mi salva dai miei istinti peggiori mentre asseconda quelli migliori. Se ‘General Hospital’ è ben realizzato è merito soprattutto suo. Una cosa è leggerlo sulla carta, un’altra guardarlo sul video. Riesce sempre a superare tutte le mie aspettative”.
Sulla nuova vita di “General Hospital”, che si caratterizza per scene non più troppo lunghe, ritmo veloce, presenza di molti personaggi e non più di storie legate solo alla mafia:
Carlivati: “Questo è il mio stile di scrittura che avevo anche per ‘Una vita da vivere’, Mi piace scrivere per l’intero show. Comprendo che per il pubblico esistono solo alcuni attori o personaggi, ma io mi diverto di più a scrivere per tutti. Un altro aspetto che mi entusiasma è il fatto di riprendere il passato e di riproporre i personaggi che amavo quando da ragazzo lo seguivo. E devo ringraziare Dio che me lo hanno permesso di fare. Il mio obiettivo è di scrivere una soap moderna, attuale e contemporanea. Le soap sono anche nostalgia e l’eredità delle loro storie passate è ciò che le rende così speciali. ‘General Hospital’ sta per compiere 50 anni e credo che questa mia visione sia anche un regalo per la fedeltà degli spettatori che l’hanno seguito per così tanto tempo. Riportare indietro i vecchi personaggi era il mio obiettivo e rivedendoli in TV sento ‘General Hospital’ davvero come mio”.
Sulla possibilità che arrivino a Port Charles altri abitanti di Llanview:
Valentini:“ Se il loro ritorno è dettato da una storia importante e deteniamo i diritti su quei personaggi, perché no? Però bisogna comprendere anche i sentimenti dei fan di ‘General Hospital’ che desiderano proteggere il loro sceneggiato preferito da eventuali intrusi. Io sono come loro, anch’io voglio proteggere gli spettacoli a cui ho lavorato. Negli ultimi undici mesi abbiamo però dimostrato quanto amiamo il mondo di Port Charles riportando in scena attori di cui tutti sentivano la mancanza, invece di proporne dei nuovi. E tutto il cast ha compreso le motivazioni per cui sono stati introdotti quelli di Llanview e siamo felici di come siamo riusciti ad amalgamarli bene. Sono molto contento anche che siamo riusciti a far tornare Kimberly McCullough (Robin Scorpio). Era molto titubante, ma quando ha letto cosa Ron ha scritto per lei ha voluto assolutamente esserci. L’adoro come attrice e rispettiamo la sua volontà di dedicarsi alla sua carriera di regista, ma non avevamo nessuna intenzione di perderla. Lavoriamo in modo tale da lasciarle molto tempo libero e cerchiamo di divertirci il più possibile. Non è facile e a volte è anche costoso, ma credo che il gioco ne valga la pena”.
E grazie a Valentini e Carlivati…
… “General Hospital” è uno dei cinque programmi televisivi da non perdere nel 2013! Lo ha scritto recentemente il “New York Post” con la seguente motivazione: “Non c’è molto da celebrare nel mondo delle soap opera data la scomparsa di molti titoli e fan negli ultimi cinque anni. Ma quelli ancora in onda stanno compiendo grandi sforzi per continuare a tenere incollati davanti al video gli spettatori rimasti. Il più importante è ‘General Hospital’, che ha ripreso le sue storie alla cappa e spada tipiche degli anni Ottanta. Così abbiamo rivisto il ritorno della superspia Anna Devane interpretata da Finola Hughes, dimostrando che anche dopo i 40 anni le donne possono essere protagoniste e riaffermando il fatto che le trame ridicole degli anni Ottanta possano ancora affascinare”.
Gli altri quattro? I telefilm “Scandal”, “Burn Notice – Duro a morire”, “Treme” e “Nashville”.


Michael Graziadei
“Ecco perché vado via da Genoa City”
In un’intervista l’interprete di Daniel Romalotti Jr. ha spiegato i motivi che stanno dietro il suo abbandono di “Febbre d’amore”, dopo otto anni di permanenza: “Mi sono divertito molto ad essere Daniel e sono cresciuto insieme a lui, ma quando hai un contratto con una soap opera sei chiuso nel suo mondo ed è sempre la tua unica priorità”.
L’attore, entrato nel cast nel 2004 poco tempo dopo essersi trasferito dal New Hampshire, continua: “Non so cosa significhi essere senza lavoro in una città come Los Angeles, ma voglio prendere del tempo per me. Non ho potuto mai viaggiare o suonare la mia musica”. In tutti questi anni è riuscito però a ritagliarsi del tempo per partecipare anche ad altri telefilm, come “Mob Doctor”, “Justified” e “American Horror Story”: “Mi piacerebbe molto tornare in ‘American Horror Story’, ma non so quali siano i loro progetti. So soltanto che stanno riportando indietro diversi personaggi”. E della co-star Jessica Lange dice: “E’ incredibilmente sexy ed è una gioia lavorare con lei. Appena entra sul set, tutto si trasforma. E’ incredibile”.
Nel corso della permanenza a Genoa City, Daniel è stato protagonista di molte storie (una truffa nel mondo dell’arte, il furto di soldi da un cadavere, essere drogato da una ragazza per restare incinta di lui, dipendenza da siti pornografici), ma quella che ritiene più importante è quella legata alla tragica morte di Cassie Newman (Camryn Grimes), che ha permesso di affrontare il tema dell’abuso di alcool da parte dei più giovani.
Il 30 novembre è stato il suo ultimo giorno sul set e per l’occasione tutto il cast ha voluto festeggiarlo: “Mi sono sentito a disagio, non mi piace stare al centro dell’attenzione. Sono stato molto fortunato a lavorare con tutti loro, in particolare con Michelle Stafford (Phyllis) per tutto l’affetto che mi ha dimostrato. Sono felice che il mio personaggio non sia stato ucciso (è uscito di scena lo scorso 2 gennaio). Non sono andato via sbattendo la porta, ma la vita avanti”.



Agnes Nixon conferma il ritorno de “La Valle dei Pini” e “Una vita da vivere”
La leggendaria creatrice dei due teleromanzi lo ha scritto in un post all’interno della sua pagina Facebook: “Cari amici, quello che state per leggere è il mio comunicato che diffonderò a breve per la stampa, ma ho voluto condividerlo con voi per primi. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il vostro incrollabile sostegno”.
Ed ecco il testo del comunicato:
“Noi delle famiglie di ‘Una vita da vivere’ e ‘La valle dei pini’ siamo entusiasti di portare nelle case dei nostri cari spettatori nuove storie provenienti da Llanview e Pine Valley.
Sono orgogliosa che tanti attori abbiano deciso di riportare in scena i loro personaggi.
Sono particolarmente grata a Prospect Park per aver creduto nella transizione su internet di questi due spettacoli drammatici. E’ un grande momento storico, come esattamente accadde quando la televisione prese il posto della radio”.
E intanto nella rediviva famiglia de “La Valle dei Pini” farà ritorno anche Debbi Morgan, l’indimenticabile interprete di Angie Hubbard. Lo ha annunciato la stessa attrice tramite il suo profilo Twitter, nel quale ha voluto anche ringraziare proprio Agnes Nixon definendola “il suo eroe”:


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