lunedì 21 gennaio 2013

Parla Heather Tom; anche Kin Shriner torna a General Hospital; veleni via Twitter; Jill Farren Phelps e l’arrivo di Steve Burton a Febbre d’amore; gli head-writer e le novità dei cast di La Valle dei Pini e Una vita da vivere



Heather Tom: “Katie ed io”
Intervistata da Michael Fairman, l’interprete di “Beautiful” ha parlato della nascita di suo figlio Zoe Alexander e degli ultimi drammatici accadimenti che hanno coinvolto il suo personaggio, che si sono intrecciati a doppio filo fra finzione e realtà: “Quando abbiamo girato le scene in cui scappavo da mio marito Bill (Don Diamont), dopo la nascita di nostro figlio William Logan Spencer, ero ancora incinta. A ‘Beautiful’ mi avevano concesso solo una settimana di riposo dopo il mio vero parto perché pensavamo che Zoe Alexander sarebbe nato intorno il 15 ottobre, mentre invece è venuto alla luce il 28. Lo show quindi è stato dovuto riscrivere in fretta perché non sarei mai potuta tornare nella data prevista”.
Sul fatto che, ancora incinta, ha dovuto simulare una depressione post-parto: “E’ stata una catarsi, ero già così in preda agli ormoni che ho pensato ‘Se piangerò già tutto il giorno al lavoro, quando tornerò a casa starò sicuramente meglio’. E così è stato e fortunatamente non ne ho sofferto neppure dopo. Sono contenta che non sia stata scritta una storia in cui Katie rifiuta il suo bambino, anzi lo ama talmente tanto che ha deciso di lasciarlo alle cure di Bill prima di andarsene. Ricordo, mentre recitavo in ‘Una vita da vivere’, che Kassie DePaiva, anche lei in reale stato di gravidanza, ha dovuto interpretare una vicenda in cui non voleva il bambino che portava in grembo. So che le è stato particolarmente difficile”.
In merito alla nascente relazione tra Bill e la sorella Brooke (Katherine Kelly Lang): “Mi è piaciuto molto recitare questo triangolo. Alla fine si è mantenuta l’integrità dei personaggi, anche se era tutto folle e poi era Katie a manipolare la situazione. Quando affronta i due, dopo che è venuta a conoscenza da Taylor che si sono baciati, sa che la loro promessa di non rifarlo più non sarà poi così veritiera. A causa dei suoi problemi di cuore e la nascita del bambino, per Katie sono cambiate le priorità nella vita. Sa che un uomo come Bill non le può stare accanto se non cambierà e quindi lo metterà alla prova”.
L’attrice scherza a proposito che abbia dato alla figlia lo stesso nome del suo bambino in “Una vita da vivere”: “Quando l’ho scelto me ne ero completamente dimenticata. Lo avevo rimosso perché, in quel periodo, ero arrabbiata di come avevano scritto l’uscita di scena del mio personaggio di Kelly. Infatti, sceglieva quel nome poche ore prima che partisse definitivamente per Londra. Ma c’è di più: prima che mi dicessero che fosse un maschio, una notte l’ho sognato notte e al mattino mi sono svegliata decisa a chiamarlo Zane. Inoltre Zane è anche il nome del nonno di mio marito James, cresciuto nei dintorni di Zanesville in Ohio. Alexander invece è il nome che avrebbe voluto dare James nel caso fosse stata una femminuccia. E così alla fine li abbiamo uniti”.
Sul parto di Zane Alexander: “E’ stato traumatico. Mio figlio è nato con del liquido nei polmoni e quindi è dovuto stare nell’incubatrice per cinque giorni. Non era fortunatamente qualcosa di pericoloso, i medici mi dissero che in una scala da 1 a 10 eravamo a livello 2. Sono stati i giorni più stressanti di tutta la mia vita, non vorrei proprio ripassare un’altra esperienza del genere”.
Nata a Hinsdale, nello Stato dell’Illinois, il 4 novembre 1975, Heather Tom è l’unica ad aver vinto il premio Daytime Emmy in tutte le tre categorie dedicate alle interpreti femminili: “Miglior attrice giovane” nel 1993 e 1999 per il ruolo di Victoria Newman in “Febbre d’amore”, “Miglior attrice non protagonista” (2011) e “Miglior attrice protagonista” (2012) proprio per quello di Katie Logan.


Un altro gradito ritorno a Port Charles
E’ quello di Kin Shriner, ovvero il problematico avvocato Scotty Baldwin. Lo ha dichiarato lo stesso attore a “TV Guide”, annunciando che da martedì 22 gennaio sarà di nuovo sul set e dal 19 febbraio in video, quindi pochi giorni dopo la ricomparsa di Laura (Genie Francis). L’ultima volta in cui Scotty si è visto in città risale al 12 novembre 2008, quando ha raggiunto Laura sull’aereo per partire insieme verso Parigi. Cosa sarà successo in questi quattro anni? Si saranno sposati? Quello che al momento sappiamo è che Laura tornerà a Port Charles con un segreto, il cui svelamento avrà forti ripercussioni a catena su tutta la famiglia Spencer.
Parlando del suo ritorno, Shriner ha affermato che “se avessi assistito in televisione al ritorno di Lucy Coe senza sapere che mi volevano, avrei iniziato a pensare male. Ho davvero tanta voglia di esserci e di divertirmi ancora. E poi adesso ci sono tante possibilità di storie per Scotty. Non solo perché c’è Lucy, ma anche Heather Webber, Tracy Quartermaine e Anna Devane. E’ stato coinvolto con ognuna di loro. E poi naturalmente Laura. Oggi è tutto diverso, sul web si possono trovare tante anticipazioni, ma all’ABC si stanno dando da fare perché non trapeli nulla. Ricordo che nel 1981, per non far sapere a nessuno che avrei preso il bouquet di Laura al suo matrimonio con Luke, la produttrice Gloria Monty mi tenne rinchiuso per ore dentro la roulotte di produzione”.
Sulla trentennale rivalità con Luke (Tony Geary): “Carlivati ha ancora tanto da trarre. Luke è andato avanti con la sua vita, ma se veramente Scotty si è sposato con Laura sarebbe un duro colpo per lui. Se ‘General Hospital’ negli anni ’80 era impavido, oggi lo è ancora di più. Non vedo l’ora di avere fra le mie mani il copione!”.
A proposito della ricomparsa di Genie Francis nelle vicende, il produttore Frank Valentini ha dichiarato che “sta tornando perché Port Charles è casa sua e ci sono svariate ragioni per il fatto che Laura abbia deciso di allontanarsene, anche un mistero”. E sulla durata del suo contratto ha aggiunto: “Non sarà una breve partecipazione. L’abbiamo assunta, senza ma e senza se!”
Veleni via Twitter
Il ritorno di Jack Wagner (Frisco Jones) in occasione del 50° anniversario del teleromanzo potrebbe far scoppiare scintille non soltanto sui teleschermi. Ad attizzare l’incendio ci ha pensato Nancy Lee Grahn (Alexis Davis) che, commentando su Twitter la serata della premiazione dei Golden Globe, ha chiesto ai suoi follower se il cantante Bon Jovi assomigliasse ad un Wagner meno ubriaco del solito.
Compresa la gaffe, l’attrice ha immediatamente cancellato il tweet. Non è mistero che Wagner, negli anni passati, abbia sofferto di alcolismo a causa del dolore provocato dal divorzio dalla moglie Kristina Malandro (Felicia).


Jill Farren Phelps: “Vi spiego come ho portato Steve Burton a Genoa City”
In un’intervista a “TV Guide”, il produttore esecutivo ha descritto come è avvenuto l’ingaggio dell’ex protagonista di “General Hospital” nello sceneggiato: “Non ne abbiamo parlato seriamente fino a cinque settimane fa. Avevamo ideato il personaggio di Dylan McAvoy ed eravamo ancora alla ricerca del suo interprete. Ho sempre pensato che Steve sarebbe stato favoloso nella parte, ma era solo un mio desiderio. Ne ho discusso allora con il suo manager e abbiamo trovato il modo di farlo partecipare affinché possa continuare a vivere a Nashville. In più a Steve piaceva l’idea di recitare un ruolo molto differente da quello di Jason Morgan”
“Come lui stesso ha annunciato a ‘The Talk’, sarà un ex veterano della guerra in Afghanistan, che dopo essere rimasto ferito è stato salvato da una famiglia che si è presa cura di lui. E così si sono perse le sue tracce per anni, al punto che tutti lo credevano morto. Dylan torna in città con il proposito di ritrovare la sua vecchia fiamma Avery (Jessica Collins), ma lei forse ha altri pensieri per la testa”.
La Farren Phelps conferma che avrà molto a che fare con Nicholas (Joshua Morrow), mentre nega che vi sia il progetto di far passare Dylan come il figlio scomparso di Nikki (Melody Thomas Scott). Inoltre respinge al mittente le illazioni che abbia voluto licenziare Stephen Nichols (Tucker)per utilizzare il suo compenso per pagare Burton e di volersi inimicare l’intero cast per permettergli di presenziare sul set secondo le sue esigenze. Infatti, secondo gli accordi stipulati, l’attore non girerà mai di lunedì in modo di disporre lunghi week-end e godrà di molte settimane di ferie:“Steve sarà una grande risorsa per’Febbre d’amore’. Tutti sono felici di averlo. Avrà una nuova capigliatura e un nuovo abbigliamento. Finalmente abbandonerà il nero per indossare abiti colorati”.
Steve Burton: “Le mie verità”              
Anche Burton, tramite “TV Guide”, ha rilasciato un’intervista per meglio spiegare i motivi dell’abbandono di “General Hospital”, ma iniziamo su come ha trascorso gli ultimi tre mesi a Nashville: “Sono stati incredibili. Ho accompagnato mia figlia a ginnastica, ho fatto il coach nella squadra di football di mio figlio, tutte cose che non ho mai potuto fare quando ero a ‘General Hospital’, ma nonostante questi bei momenti non ho mai avuto nessuna intenzione di ritirarmi. La verità è che se mi avessero offerto una parte in uno show di prima serata o in un film sarei andato via lo stesso e forse non sarei adesso qui. Voglio solo lavorare”.
Sull’addio al mondo di Port Charles: “Avevo bisogno di dare uno scossone alla mia vita. Il pubblico mi vede solo come Jason, dimenticandosi che sono prima di tutto un attore. E un artista deve poter esplorare. Nel daytime siamo fortunati ad avere un lavoro che duri per sempre, ma bisogna fare anche altre cose. Gli attori sono come gli zingari. E poi non volevo più lavorare cinque giorni alla settimana. Ero così tanto in video al punto di essermi stancato di vedermi! I fan non sanno cosa succeda realmente dietro le quinte e non capirebbero i motivi per cui, anche se ce ne fosse l’opportunità, non tornerei ad interpretare Jason. Ciò che succede a “General Hospital” deve restare lì”. Prosegue l’attore: “Il mio andar via non ha niente a che fare con la storia. Il problema è che non volevo più vivere in California e per la produzione diventava troppo difficile conciliare questa mia volontà con i ritmi di registrazione. Non ci sono rancori fra me e il produttore Frank Valentini. A tutti ci è sembrato il momento migliore perché me ne andassi”.
Sull’arrivo a “Febbre d’amore”: “Si tratta di un contratto di breve durata. Vedremo se funzionerà. Nessuno vuole essere costretto a fare nulla contro la propria volontà. E per l’occasione ho perso anche peso. La robustezza non è il mio look migliore e il reparto costumi mi vuole far apparire più giovane”.
Il primo giorno di lavoro: “Impressionante. Christian LeBlanc (Michael Baldwin), Daniel Goddard (Cane), Sharon Case (Sharon Newman) e Joshua Morrow (Nicholas Newman) mi hanno aiutato molto. Ero nervoso come il primo giorno di scuola perché non so ancora bene come sarà Dylan, certamente non uguale a Jason”.
Sul possibile triangolo d’amore fra Dylan, Avery e Nicholas: “Non so ancora niente, ma certamente farò in modo che Joshua Morrow si tagli il pizzetto sul mento e che soprattutto non indossi più quei maglioni!”.



“La Valle dei Pini” e “Una vita da vivere”: nominati gli head-writer
Continua spedita la marcia di Prospect Park verso l’avvio della produzione delle due ex-soap targate ABC con la nomina dei loro capi sceneggiatori.
Per “La valle dei pini” è stata chiamata Marlene McPherson che,come si ricorderà, è stata fino allo scorso agosto alla guida de “Il tempo della nostra vita”, quando, con un colpo di mano, la NBC l’ha destituita. In precedenza ha lavorato per “Passions” (1999 – 2008) e “General Hospital” (1987 – 1991).
Per “Una vita da vivere”, invece, sono stati ingaggiati Thom Racina e Susan Bedsow Horgan.
Si tratta di due grandi firme del daytime, in particolare Racina che ha scritto alcune delle sue pagine più belle, come ad esempio il matrimonio di Luke e Laura. Oltre a “General Hospital” (1981 – 1984), ha lavorato in “Aspettando il domani” (1980), “Il tempo della nostra vita” (1984 – 1986), “Destini” (1986 – 1988), l’innovativa “Generations” (1988 – 1991) e “Santa Barbara” (1991 – 1992).
La Bedsow Horgan, invece, è una profonda conoscitrice del mondo di Llanview: ha iniziato la sua carriera nel 1976 proprio in questo teleromanzo come segretaria di produzione, prima di passare l’anno successivo a “Sentieri”. Fra il 1984 e il 1986 è in “Così gira il mondo”, per il cui lavoro vince un Emmy nella categoria “Miglior Sceneggiatura”. Negli anni novanta torna a “Una vita da vivere”, che lascia nel 1996, non dimenticando però di aggiudicarsi un’altra preziosa statuetta nel 1994.
Chi torna a Llanview
La prima notizia da segnalare è la contrattualizzazione di Robin Strasser, cheriprenderà i panni di Dorian Lord. Si tratta di un fatto importante essendo la Strasser una degli interpreti più amati di “Una vita da vivere” e la cui assenza negli ultimi mesi di programmazione fu fonte di polemiche, anche per via di sue alcune dichiarazioni in cui criticava il fatto di non essere stata richiamata per il gran finale.
Il personaggio di Dorian si vide per la prima volta a Llanview il 13 aprile 1979 e vi rimase fino al 1987, per poi tornare dal febbraio 1993 al febbraio 2000. Riapparve tre anni dopo, nel 2003, e vi restò fino al 25 agosto 2011. Dopo la cancellazione dello sceneggiato, di Dorian si è parlato in “General Hospital”: in particolare il 3 dicembre 2012 si è detto che è ancora una senatrice degli Stati Uniti, impegnata nella commissione che controlla l’operato dei servizi segreti.
E’ ancora un rumor, ma proverebbe da fonte autorevole, che anche Robert S. Woods avrebbe firmato per ritornare ad interpretare Bo Buchanan, per il quale si è aggiudicato nel 1993 l’Emmy come Miglior Attor Protagonista.
L’attore, che ha creato il personaggio di Bo nel novembre del 1979 e che ha portato avanti sino al 2012 a parte una piccola pausa nel biennio 1986-88, in origine era stato provinato per recitare il ruolo di Richard Abbott (il cugino di Viki Lord), ma il produttore di allora Joseph Stuart gli preferì affidare quello per cui tutti oggi lo conosciamo. Una volta ottenuta la parte, Woods corse a telefonare al suo amico Steve Kanaly (“Dallas”), dicendogli che avrebbe interpretato il “Ray Krebbs” del daytime.
Sempre dalla stessa fonte proviene la notizia che anche Erika Slezak sarebbe giunta ad un accordo con Prospect Park per riprendere il ruolo centrale di Viki Lord.
La Slezak, entrata nei panni di Viki il 17 marzo 1971 e lasciati solo nel 2012, per le sue strepitose performance si è aggiudicata ben sei Daytime Emmy nella categoria di Miglior Attrice Protagonista (1984, 1986, 1992, 1995, 1996 e 2005), diventando così l’interprete femminile con il più alto numero di statuette vinte.
In realtà la Slezak non è l’interprete originale di Viki: prima di lei il ruolo apparteneva a Gillian Spencer, a cui fu tolto per volontà della creatrice Agnes Nixon.
Nonostante questo strappo, la Spencer ha continuato a lavorare nelle soap sia come attrice sia come sceneggiatrice. Per quanto concerne l’impegno davanti alle telecamere, la ricordiamo anche in Italia per essere stata Daisy Murdock Cortlandt ne “La valle dei pini” dal 1980 al 1989, seguite da altre apparizioni nel 1994, 1995, 1996 e 20 Aprile 2010 quando tornò in occasione della puntata tributo per James Mitchell (Palmer Cortlandt). Sul lato scrivano invece, si segnalano le sue collaborazioni come co-head writer per “Destini”, “Così gira il mondo”, “Il tempo della nostra vita” e la stessa “La valle dei pini”.
Sembra ormai certo che i personaggi di Todd, Starr e John dovranno lasciare “General Hospital”. Infatti, Prospect Park, che secondo gli accordi stipulati con l’ABC ha il diritto di utilizzarli, avrebbe intenzione di puntare su di loro per rilanciare “Una vita da vivere” sul web, ma visto che i rispettivi interpreti (Roger Howarth, Kristen Alderson, Michael Easton) sono sotto contratto con il network la permanenza a Llanview potrebbe non essere molto lunga.
Sul riaffacciarsi nelle vicende di Pine Valley…
… segnaliamo le dichiarazioni di Vincent Irizarry (Dr. David Hayward) e Debbi Morgan (Angie Hubbard).
Irizarry: “Un anno fa pensavamo di avere ancora un lavoro e poi ce lo hanno tirato via da sotto i piedi come dei ladri nella notte. Comprendo perfettamente le difficoltà che hanno avuto. Hanno fatto uno sforzo titanico per riportare ‘La valle dei pini’ in vita su internet. E il merito maggiore spetta ai fan. Senza il loro forte sostegno non avremmo più avuto alcuna speranza”.
Morgan: “Quando ho letto la notizia che Prospect Park progettava ancora di realizzare il tutto, ho pensato che fossero dei pazzi e adesso sono completamente scioccata dal fatto che ci stiano riuscendo. E’ un fatto storico, le soap opera sono state le protagoniste anche del passaggio dalla radio alla televisione. Ci sono ancora delle luci e ombre, ma l’importante è farne parte!”.


Peter Reckell spiega i motivi del suo abbandono
Lo ha fatto in un’intervista a “Soap Opera Digest”, chiarendo che non si è trattato di una questione di soldi: “Il mio personaggio Bo non aveva storie, andar via era l’unica cosa che potessi fare”.


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