Parlano le regine di “General Hospital”: Jane Elliot, Nancy Lee Grahn, Finola Hughes, Maura West e Michelle Stafford
Una recente intervista ha riunito le più grandi star femminili del teleromanzo ambientato a Port Charles, che hanno risposto alle domande più insidiose, a partire da come sia possibile che, al centro delle vicende, vi siano tante attrici con più di quarant’anni (fatto impensabile in passato):
Hughes (Anna Devane): “Adesso abbiamo un produttore esecutivo moderno, Frank Valentini. Ho iniziato la mia carriera come attrice di soap proprio in ‘General Hospital’ e poi me ne sono andata via per un po’ di anni. Però, quando avrei voluto tornare, non me lo hanno permesso fino a quando non è arrivato lui”.
Grahn (Alexis Davis): “Per anni io e Jane Elliot eravamo le uniche donne ‘anziane’ sotto contratto. Non è un mistero che il precedente presidente di ABC Daytime Brian Frons voleva che le storie si concentrassero soltanto sugli attori più giovani per motivi pubblicitari. E gli ascolti sono così crollati. Aveva un senso di repulsione nei nostri confronti”.
Stafford (Nina): “Odio che le donne siano costrette a parlare della propria età. E’ un discorso che non ha senso”.
Grahn: “La situazione non è cambiata fino a quando ad ABC Daytime non è arrivata Vicki Dummer. A lei, Valentini e al nostro capo sceneggiatore Ron Carlivati non interessa la nostra età. E, infatti, i dati d’ascolto li hanno dato ragione”.
Hughes: “Loro non hanno paura di noi, anzi ci trovano sexy. Quando ai vertici di un’azienda ci sono donne, questo problema non si pone per niente”
Elliot (Tracy Quartermaine): “Io non sono così sicura di questo. Negli anni ci sono state diverse donne a capo del network, il cui unico interesse era invece per le storie con protagonisti gli uomini”.
West: “Adesso abbiamo una potente donna avvocato impersonata da Nancy, mentre Finola è uno strepitoso commissario di polizia. Io invece sono una mafiosa”.
Stafford: “Tutte noi interpretiamo delle donne energiche che devono lottare per la loro vita in qualche modo. Il nostro pubblico femminile non desidera vedere donne vittime. Già per troppo tempo hanno dovuto vedere lo schifo di donne cadere a pezzi”.
Grahn (Alexis Davis): “Per anni io e Jane Elliot eravamo le uniche donne ‘anziane’ sotto contratto. Non è un mistero che il precedente presidente di ABC Daytime Brian Frons voleva che le storie si concentrassero soltanto sugli attori più giovani per motivi pubblicitari. E gli ascolti sono così crollati. Aveva un senso di repulsione nei nostri confronti”.
Stafford (Nina): “Odio che le donne siano costrette a parlare della propria età. E’ un discorso che non ha senso”.
Grahn: “La situazione non è cambiata fino a quando ad ABC Daytime non è arrivata Vicki Dummer. A lei, Valentini e al nostro capo sceneggiatore Ron Carlivati non interessa la nostra età. E, infatti, i dati d’ascolto li hanno dato ragione”.
Hughes: “Loro non hanno paura di noi, anzi ci trovano sexy. Quando ai vertici di un’azienda ci sono donne, questo problema non si pone per niente”
Elliot (Tracy Quartermaine): “Io non sono così sicura di questo. Negli anni ci sono state diverse donne a capo del network, il cui unico interesse era invece per le storie con protagonisti gli uomini”.
West: “Adesso abbiamo una potente donna avvocato impersonata da Nancy, mentre Finola è uno strepitoso commissario di polizia. Io invece sono una mafiosa”.
Stafford: “Tutte noi interpretiamo delle donne energiche che devono lottare per la loro vita in qualche modo. Il nostro pubblico femminile non desidera vedere donne vittime. Già per troppo tempo hanno dovuto vedere lo schifo di donne cadere a pezzi”.
A proposito del ricorso alla chirurgia estetica, in parte dovuto anche alla trasmissione in alta definizione:
Hughes: “E’ per questo motivo che in scena c’è sempre Ryan Paevey [Nathan] a torso nudo, così l’attenzione si concentra più su di lui che sulle nostre zampe di gallina”.
Grahn: “Quando sto girando una scena di sesso, continuamente grido al regista di non riprendere le mie grosse braccia o sedere! Odio il fatto che ci siano sempre così tanti primi piani ed è per questo che non rinuncio alla mia abbronzatura spray”.
Elliot: “Nel nostro show ci sono tante giovani e belle attrici, che sono già ricorse alla chirurgia estetica con l’obiettivo di mantenere l’aspetto che avevano. Non so cosa il pubblico si aspetti da noi. Il problema siamo noi, che ci guardiamo allo specchio e imprechiamo perché non possiamo sopportare come si è ridotto il nostro collo o il contorno occhi”.
Grahn: “E’ vero. Nessuno dalla produzione ci sta facendo pressione. Anzi, Valentini fa il contrario. Un giorno mi ha detto di non fare assolutamente nulla al mio volto. Io ho fatto qualche ritocchino nel corso degli anni, mi sembrerebbe disonesto non ammetterlo”.
Grahn: “Quando sto girando una scena di sesso, continuamente grido al regista di non riprendere le mie grosse braccia o sedere! Odio il fatto che ci siano sempre così tanti primi piani ed è per questo che non rinuncio alla mia abbronzatura spray”.
Elliot: “Nel nostro show ci sono tante giovani e belle attrici, che sono già ricorse alla chirurgia estetica con l’obiettivo di mantenere l’aspetto che avevano. Non so cosa il pubblico si aspetti da noi. Il problema siamo noi, che ci guardiamo allo specchio e imprechiamo perché non possiamo sopportare come si è ridotto il nostro collo o il contorno occhi”.
Grahn: “E’ vero. Nessuno dalla produzione ci sta facendo pressione. Anzi, Valentini fa il contrario. Un giorno mi ha detto di non fare assolutamente nulla al mio volto. Io ho fatto qualche ritocchino nel corso degli anni, mi sembrerebbe disonesto non ammetterlo”.
In merito all’uso di Twitter:
Elliot: “Penso che sia narcisistico e voyeuristico”.
Hughes: “Non sono d’accordo. Può essere un importante strumento di marketing per pubblicizzare lo show”.
Stafford: “E’ obbligatorio nel mondo di oggi”.
Elliot: “Ma si impadronisce di te. Vedo molti nostri colleghi perdersi in esso. Devono controllarlo sempre per leggere cosa si dice su di loro. Si estraniano dalla vita, dalle cose davvero importanti. Vivono dentro ad un telefono cellulare”.
Grahn: “Ha i suoi vantaggi, ma a volte sarebbe meglio stare zitti. L’ho imparato nel modo più duro. Quando si è in compagnia di un Martini, non si dovrebbe twittare”.
West: “Sono d’accordo con Jane. Passavo troppo tempo su Twitter, così mi sono tirata un po’ indietro. Adesso, quando torno a casa, spengo il telefono. Voglio vivere la mia vita al momento, con le persone che amo. Ho cinque bambini che hanno bisogno della mia attenzione”.
Grahn: “E ‘così triste quando mia figlia, a casa mia, mi manda un tweet dall’altra stanza scrivendomi ‘Mamma, sono affamata. Riesci a darmi qualcosa da mangiare?’”
Hughes: “Adoro il tasto blocca utenti. I fan di Twitter di Nancy mi hanno insultata quando il mio personaggio si è scontrato con il suo”.
West: “Dovremo essere solidali nel bloccare quegli utenti che insultano uno di noi. Dovremmo comportarci come una squadra, soltanto in questo modo smetterebbero”.
Stafford: “Alcuni spettatori mi hanno definita una ‘vecchia vacca’ per il semplice fatto che preferivano un altro attore e questo non ha mosso un dito in mio soccorso perché temeva poi di non essere più amato. Mi chiedo che pensiero possa essere quello di sentirsi bene nel vedere qualcun altro fallire?”
Hughes: “Non sono d’accordo. Può essere un importante strumento di marketing per pubblicizzare lo show”.
Stafford: “E’ obbligatorio nel mondo di oggi”.
Elliot: “Ma si impadronisce di te. Vedo molti nostri colleghi perdersi in esso. Devono controllarlo sempre per leggere cosa si dice su di loro. Si estraniano dalla vita, dalle cose davvero importanti. Vivono dentro ad un telefono cellulare”.
Grahn: “Ha i suoi vantaggi, ma a volte sarebbe meglio stare zitti. L’ho imparato nel modo più duro. Quando si è in compagnia di un Martini, non si dovrebbe twittare”.
West: “Sono d’accordo con Jane. Passavo troppo tempo su Twitter, così mi sono tirata un po’ indietro. Adesso, quando torno a casa, spengo il telefono. Voglio vivere la mia vita al momento, con le persone che amo. Ho cinque bambini che hanno bisogno della mia attenzione”.
Grahn: “E ‘così triste quando mia figlia, a casa mia, mi manda un tweet dall’altra stanza scrivendomi ‘Mamma, sono affamata. Riesci a darmi qualcosa da mangiare?’”
Hughes: “Adoro il tasto blocca utenti. I fan di Twitter di Nancy mi hanno insultata quando il mio personaggio si è scontrato con il suo”.
West: “Dovremo essere solidali nel bloccare quegli utenti che insultano uno di noi. Dovremmo comportarci come una squadra, soltanto in questo modo smetterebbero”.
Stafford: “Alcuni spettatori mi hanno definita una ‘vecchia vacca’ per il semplice fatto che preferivano un altro attore e questo non ha mosso un dito in mio soccorso perché temeva poi di non essere più amato. Mi chiedo che pensiero possa essere quello di sentirsi bene nel vedere qualcun altro fallire?”
Sul fatto che aggiudicarsi la statuetta del Daytime Emmy porti ricchezza, lavoro sicuro e altri benefit (nella foto in alto Maura West con la figlia Katherine Marie nel 2010 quando ha vinto come Miglior Attrice Protagonista per “Così gira il mondo”):
Grahn: “Non otteniamo nulla di tutto questo! L’unico vero vantaggio è che quando i giornalisti scrivono su di te, il nostro nome è preceduto da “vincitore di Emmy Award”. Tutto qui, a parte la soddisfazione dei tuoi genitori”.
Hughes: “Non comporta alcun tipo di sicurezza del lavoro. Dopo aver fatto ‘La Valle dei Pini’, ho dovuto reinventarmi conducendo il reality show di moda ‘How Do I Look?’ perché non avevo altre opportunità”.
Grahn: “I registi e i direttori dei casting dei programmi del prime time ci trattano come se avessimo la peste. Sia chiaro che non sto cercando un altro lavoro, ma, se non fosse così, dei miei premi non fregherebbe nulla a nessuno. Non vi è alcun fattore “cool” per recitare in una soap. Ma, chi se ne frega? Stiamo avendo un’esplosione negli ascolti!”.
Elliot: “Competere per un premio mi fa impazzire!”.
Stafford: “Ho lavorato in uno show, che non posso nominare, in cui uno degli attori veniva sempre venuto sul set incazzato e aveva da ridire su ogni aspetto della trama”
Hughes: “Odio queste cose”.
West: “Mi irrita quando ogni singola indicazione dei registi consegnata ad un attore diventa motivo di lite: ‘Beh, pensavo che …’ A nessuno gliene frega niente di cosa pensi! Non stiamo raccontando la sua storia, stiamo raccontando la storia degli sceneggiatori!”.
Elliot: “Mi piace definirmi come ‘un’attrice sul pezzo’, nel senso che bisogna buttarsi sulla scena e basta. Non c’è tempo per prove o discussioni. Quando Donna Mills ha iniziato a recitare in ‘General Hospital’, mi ha fermato nel corridoio e mi ha messo le mani intorno alla gola accusandomi di non averla avvertita delle modalità del lavoro. La conosco da decenni, una settimana prima gliele avevo spiegate bene, ma per lei non è stato abbastanza. Aveva ragione. Se non si è mai lavorato prima nel daytime, i tempi di produzione fanno davvero paura”.
Hughes: “Potete non crederci, ma non abbiamo nemmeno cinque minuti per chiacchierare fra noi”.
Elliot: “Figuriamoci poi a pranzare insieme! Maura, addirittura, non mi apre neppure la porta del suo camerino, che si trova di fronte al mio, quando le busso semplicemente per salutarla”.
West: “Soffro di ansia sociale”.
Elliot: “Ti busso perché ho bisogno di conforto. Non potremo inventarci un segnale che comprendiamo solo noi due?”
Grahn: “Non riesco ad immaginare di stare sempre sola nel mio camerino. Ecco perché sono sempre in sala trucco … a spettegolare!”
Hughes: “Non comporta alcun tipo di sicurezza del lavoro. Dopo aver fatto ‘La Valle dei Pini’, ho dovuto reinventarmi conducendo il reality show di moda ‘How Do I Look?’ perché non avevo altre opportunità”.
Grahn: “I registi e i direttori dei casting dei programmi del prime time ci trattano come se avessimo la peste. Sia chiaro che non sto cercando un altro lavoro, ma, se non fosse così, dei miei premi non fregherebbe nulla a nessuno. Non vi è alcun fattore “cool” per recitare in una soap. Ma, chi se ne frega? Stiamo avendo un’esplosione negli ascolti!”.
Elliot: “Competere per un premio mi fa impazzire!”.
Stafford: “Ho lavorato in uno show, che non posso nominare, in cui uno degli attori veniva sempre venuto sul set incazzato e aveva da ridire su ogni aspetto della trama”
Hughes: “Odio queste cose”.
West: “Mi irrita quando ogni singola indicazione dei registi consegnata ad un attore diventa motivo di lite: ‘Beh, pensavo che …’ A nessuno gliene frega niente di cosa pensi! Non stiamo raccontando la sua storia, stiamo raccontando la storia degli sceneggiatori!”.
Elliot: “Mi piace definirmi come ‘un’attrice sul pezzo’, nel senso che bisogna buttarsi sulla scena e basta. Non c’è tempo per prove o discussioni. Quando Donna Mills ha iniziato a recitare in ‘General Hospital’, mi ha fermato nel corridoio e mi ha messo le mani intorno alla gola accusandomi di non averla avvertita delle modalità del lavoro. La conosco da decenni, una settimana prima gliele avevo spiegate bene, ma per lei non è stato abbastanza. Aveva ragione. Se non si è mai lavorato prima nel daytime, i tempi di produzione fanno davvero paura”.
Hughes: “Potete non crederci, ma non abbiamo nemmeno cinque minuti per chiacchierare fra noi”.
Elliot: “Figuriamoci poi a pranzare insieme! Maura, addirittura, non mi apre neppure la porta del suo camerino, che si trova di fronte al mio, quando le busso semplicemente per salutarla”.
West: “Soffro di ansia sociale”.
Elliot: “Ti busso perché ho bisogno di conforto. Non potremo inventarci un segnale che comprendiamo solo noi due?”
Grahn: “Non riesco ad immaginare di stare sempre sola nel mio camerino. Ecco perché sono sempre in sala trucco … a spettegolare!”
Sulla scelta di lavorare nel daytime:
Elliot: “Ho deciso di proseguire a lavorare in questo settore perché non volevo rischiare di restare disoccupata avendo dei figli da crescere”.
Grahn: “Anch’io ho preso questa decisione per il bene di mia figlia. Mi sono persa altre grandi opportunità? Certo, ma credetemi, un sacco di attrici del prime time avrebbero fatto cambio con me in un baleno”.
Stafford: “Ho preso un rischio enorme lasciando un lavoro sicuro in ‘Febbre d’amore’. Molti mi hanno chiesto come potessi farlo avendo un bambino”.
Hughes: “Glielo detto anch’io! Ho avuto paura per lei, ma il suo rischio l’ha ripagata. Sarebbe bello se fossimo tutti senza paura. Hai dato a tua figlia un’importante lezione di vita: essere audaci, correre rischi”.
Stafford: “Hmm … a dire la verità, non credo che lei non l’abbia nemmeno notato!”.
Grahn: “Anch’io ho preso questa decisione per il bene di mia figlia. Mi sono persa altre grandi opportunità? Certo, ma credetemi, un sacco di attrici del prime time avrebbero fatto cambio con me in un baleno”.
Stafford: “Ho preso un rischio enorme lasciando un lavoro sicuro in ‘Febbre d’amore’. Molti mi hanno chiesto come potessi farlo avendo un bambino”.
Hughes: “Glielo detto anch’io! Ho avuto paura per lei, ma il suo rischio l’ha ripagata. Sarebbe bello se fossimo tutti senza paura. Hai dato a tua figlia un’importante lezione di vita: essere audaci, correre rischi”.
Stafford: “Hmm … a dire la verità, non credo che lei non l’abbia nemmeno notato!”.
Chi arriva a Port Charles
E’ Rebecca Budig, in Italia nota per essere stata la terza Michelle Bauer in “Sentieri” (30 novembre 1995 – 4 novembre 1998), mentre negli USA per aver interpretato Greenlee Smythe, ad intermittenza, dall’11 agosto 1999 al 23 settembre 2011 ne “La Valle dei Pini”. In “General Hospital” sarà una killer e inizierà le registrazioni a fine mese.
Ricordiamo che l’8 settembre 2014 l’attrice è diventata madre di una bambina, Charlotte Jo, avuta dal marito Michael Benson, un responsabile marketing televisivo sposato nel 2012.
L’annuncio del suo arrivo è stato dato dal produttore Frank Valentini su Twitter:
Ricordiamo che l’8 settembre 2014 l’attrice è diventata madre di una bambina, Charlotte Jo, avuta dal marito Michael Benson, un responsabile marketing televisivo sposato nel 2012.
L’annuncio del suo arrivo è stato dato dal produttore Frank Valentini su Twitter:
Please join me and @carlivatiron in welcoming @RebeccaBudig to the cast of @GeneralHospital!! It's going to be a blast # GH— Frank Valentini (@valentinifrank) February 10, 2015
Con una serie di tweet, la dolce interprete di Caroline ha voluto ringraziare i fan per l’affetto dimostratole dopo l’incidente in cui è stata coinvolta lo scorso 2 febbraio. Inoltre, ha aggiunto che dovrà affrontare un lungo periodo di riabilitazione e che la forza per affrontarlo lo trova nella figlia Aleda Seren, che ha voluto sempre con sé durante il ricovero.
I'm about to start a long road to recovery but thank everyone for reaching out!— Linsey Godfrey (@linseygodfrey) February 9, 2015
She gave me pre surgery cuddles and then took a nap. Now I feel ready for anything. She's the reason… http://t.co/SicnuL1Kkg— Linsey Godfrey (@linseygodfrey) February 9, 2015
La “guerra” infinita di Victoria Rowell
Mossa a sorpresa dell’ex interprete di Drucilla Winters. Dopo aver trascorso anni ad accusare la produzione di “Febbre d’amore” di relegare gli attori di colore ai margini delle vicende, adesso l’attrice dalle parole è passata ai fatti. Nei giorni scorsi ha indetto una conferenza stampa a New York in cui ha rivelato di aver denunciato la CBS e la Sony, la società produttrice della soap, di discriminazione razziale e d’impedirle di tornare a lavorarci. Pronta è stata la replica del network, che ha ricordato che nel 2007 è stata una decisione dell’attrice abbandonare il set, di non nutrire rancore nei suoi confronti e di volersi difendere da accuse infondate.
Con una mossa a sorpresa, nei giorni scorsi la NBC ha comunicato la sostituzione dei capi sceneggiatori Gary Tomline Christopher Whitesell, in carica dal 17 agosto 2012, con Dena Higley e Josh Griffith. La Higley aveva già sceneggiato il teleromanzo dal 7 marzo al 15 agosto 2003 e dal 23 agosto 2008 al 25 agosto 2011, mentre Griffith è stato fino a pochi mesi a capo degli sceneggiatori di “Febbre d’amore”, prima di ricevere il benservito dalla sua amicaproduttrice Jill Farren Phelps.
Non è un mistero che nelle ultime settimane le vicende di “Days of our Lives” abbiano scontentato un po’ tutti. Con questa mossa il network, che comunque continua a caldeggiare l’ipotesi di cancellarlo per sostituirlo con delle più economiche news, vorrebbe fargli festeggiare degnamente il 50° anniversario che cadrà il prossimo novembre, con storie da ricordare come è accaduto negli ultimi due anni. Dato però il lungo periodo d’intervallo fra produzione e messa in onda, le novità apportate dai due sceneggiatori non si vedranno in televisione sino a metà luglio.
La settimana statunitense di “Beautiful”
- Katie (Heather Tom) chiede un favore a Brooke (Katherine Kelly Lang); Rick (Jacob Young) e Maya (Karla Mosley) si godono il loro potere alla Forrester Creations.
- Brooke si prepara a vivere una giornata di disagio al matrimonio di Bill (Don Diamont) e Katie di matrimonio con l’aiuto da un’improbabile fonte; Ridge (Thorsten Kaye) e Caroline (Linsey Godfrey) si presentano per la prima volta come coppia ufficiale.
- Bill e Katie celebrano la loro riunione; Quinn (Rena Sofer) fatica a capire perché Deacon (Sean Kanan) voglia restare nella vita di Brooke.
- Rick è preoccupato per la reazione che avrà Eric (John McCook) quando tornerà a casa; Steffy (Jacqueline MacInnes Wood) cerca di convincere Liam (Scott Clifton) di accettare le condizioni per far parte del suo piano.
- Eric si assume la responsabilità di tutto ciò che è accaduto alla Forrester in sua assenza, e prende una decisione in merito il futuro della società e la posizione di CEO.
Nessun commento:
Posta un commento