lunedì 22 ottobre 2012

Il corto di Adam Gregory; parlano Joanna Johnson e Sharon Case; nuovi arrivi a Febbre d’amore; una serie web per Michael O’Leary; Randolph Mantooth ricorda Quando si ama

Il cortometraggio di Adam Gregory
A “Soap Opera Digest” l’interprete di Thomas Forrester ha raccontato che gli piacerebbe di realizzare dei corti con protagonisti attori di “Beautiful”, come quello che ha appena girato su John McCook (Eric): “Lo ammiro molto e per me è fonte di grande ispirazione, soprattutto ora che a febbraio diventerò padre. Ha una bella famiglia, un bel giardino attorno alla casa. Per poterlo meglio raccontare, ha permesso per la prima volta ad un collega di entrare nella sua abitazione. Per tutti è stato un fatto eccezionale! Nella vita quotidiana John è molto diverso da come invece appare in televisione. E’ divertente, prolifico e conosce tanti aneddoti sulla vita e sul mondo”. Ecco un suo breve estratto:

Joanna Johnson e il mondo del daytime
In un’intervista l’interprete di Karen in “Beautiful”, riferendosi alla storia del coming out del suo personaggio nel teleromanzo, ha dichiarato che il daytime è sempre stato più progressista rispetto alle produzioni serali. Questo perché i network ritengono che i bambini, nelle prime ore pomeridiane, non sono di fronte alla televisione e quindi non possono imbattersi in tematiche che potrebbero non comprendere. Conclude però precisando che, negli ultimi anni, anche questa fascia oraria è diventata più conservatrice.

Per quanto riguarda invece le uscite di scena di Ronn Moss (Ridge) e Susan Flannery (Stephanie) ammette che“‘Beautiful’ non sarà più lo stesso senza di loro”.


Sharon Case
: “Io e Sharon”
Torniamo ad occuparci delle 10.000 puntate di “Febbre d’amore” questa volta attraverso le parole dell’interprete di Sharon Newman intervistata da Michael Fairman: “Il 9.999 e il 10.000 episodio sono stati entrambi eccezionali, ma il primo è stato sinceramente più divertente. Il 10.000° ha avuto un’impronta più classica, in perfetto stile ‘Febbre d’amore’, e poi era una sorta di celebrazione dell’amore infinito tra Nikki e Victor”.
Per quanto riguarda il suo personaggio: “Sono molto contenta e incuriosita dell’evoluzione che i nuovi sceneggiatori desiderano imprimere a Sharon. Sia a me sia al pubblico non è mai piaciuto il fatto che fosse felice soltanto grazie ad un uomo, ad un principe azzurro, ma lei lo ha già: è Nicholas. Con Joshua Morrow ci siamo molto divertiti a girare le scene del funerale di Victor. Ci piacerebbe che ‘Febbre d’amore’ avesse anche un’impronta comica”.
Sul futuro della soap: “La Sony e la CBS stanno attuando grandi sforzi affinché possa continuare ancora per 10 anni e più. Tutti noi attori ne siamo entusiasti”.
Sulla sua lunga permanenza sul set: “Sono presente a Genoa City da 18 anni e mezzo. I primi giorni mi domandavo come avrei potuto recitare, nella migliore delle ipotesi, lo stesso ruolo per lungo tempo sempre con interesse e la risposta che mi do oggi è di affidarsi completamente agli sceneggiatori. Quando da bambina ho deciso d’intraprendere la carriera di attrice, non pensavo che avrei messo in scena una così ampia gamma di storie (problemi mentali, matrimoni, divorzi e cleptomania, la morte di una figlia), invece fortunatamente è successo”.
Nuovi belli a Genoa City
A partire da novembre la cittadina più famosa del Wisconsin vedrà l’arrivo di due nuovi abitanti, entrambi provenienti dal mondo della moda. Il primo è Redaric Williams (nella foto al centro) che interpreterà il ruolo inedito di Tyler Douglas. Il secondo, Lamon Archey (a sinistra), sarà invece un certo Mason.
A dicembre sarà invece la volta di Ignacio Serricchio (a destra) già interprete dal 2004 al 2006 e nel 2008 di Diego Sanchez Alcazar nella soap General Hospital, che qui interpreterà Alex, un poliziotto sotto copertura in arrivo da New York a Genoa City con un grande segreto.
Maria Arena Bell si dissocia dal nuovo “Febbre d’amore”
In un post pubblicato sul suo profilo Facebook, la precedente produttrice esecutiva della soap ha scritto che non ha niente a che a fare con il modo in cui si stanno evolvendo le vicende, anche se nei credits continua a comparire il suo nome. In particolare la Bell si è scagliata contro il modo in cui si è velocemente risolto il processo che coinvolgeva Phyllis (Michelle Stafford).


Una web serie per Michael O’Leary
Dopo il successo di “Steamboat”, l’ex interprete di Rick Bauer ritorna a produrre ed interpretare uno sceneggiato pensato esclusivamente per internet. Si tratta di “Harbors”, il cui pilot di 30 minuti è stato girato due settimane fa nell’area di West Hampton. Con Leary rivedremo altri volti noti di “Sentieri”: Beth Chamberlin (Beth Spaulding), Liz Keifer (Blake Marler), Daniel Cosgrove (Bill Lewis) e Orlagh Cassidy (Doris Wolfe).

Qui di seguito, invece, proponiamo dei brevi spezzoni tratti da “Steamboat”, che aveva fra i protagonisti, oltre allo stesso O’Leary, Kim Zimmer (Reva Shayne), Kurt McKinney (Matt Reardon), Beth Chamberlin (Beth Spaulding), Orlagh Cassidy e Justin Deas (Buzz Cooper):



Randolph Mantooth: “Che bei tempi ‘Quando si ama’”
Durante un’apparizione televisiva, l’attore che noi ricordiamo nei panni di Alex Masters in “Quando si ama”, ha parlato della sua presenza nel teleromanzo dell’ABC: “Era una piccola soap opera, che non guardava nessuno, ma è stato il periodo più divertente della mia vita. Mi alzavo la mattina e dicevo: ‘Sono a New York e mi pagano un sacco di soldi per essere circondato da belle donne e alla sera posso andare a teatro!’. A Los Angeles tutto questo non è possibile. Al massimo vai in un bar in mezzo alle palme.”.
Alcuni personaggi erano sopra le righe, ma parlavamo al cuore della gente. Per il fatto che eravamo ai margini degli ascolti, potevamo persino modificare i dialoghi, cosa impensabile in altre produzioni come ‘La valle dei pini’ o ‘General Hospital’. Tanto non avevamo niente da perdere. Poi però hanno deciso di chiuderci, di uccidere gran parte dei personaggi e di dirottare quelli superstiti nel nuovo ‘The City’. Per attirare l’attenzione abbiamo iniziato ad usare piccole telecamere, che giravano sempre intorno a noi. Le scene erano più complesse per via dei molti dialoghi, le scenografie sembravano prese da set cinematografici. A mia mamma piaceva, però alla fine aveva un gran mal di testa… Anche questo è stato un momento molto bello e creativo della mia carriera”.
“Non mi è invece piaciuto il periodo, tra il 1992 e il 1993, che ho trascorso in ‘General Hospital’. L’ho odiato. Ho fatto di tutto affinché il mio agente mi tirasse fuori di lì. E l’ho persino minacciato se non ci fosse riuscito”.


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